Lumezzane, “fonofil” e zampillatori elettrici: denunciato cacciatore
I carabinieri del Soarda, all'interno dell' "Operazione Pettirosso 2022" hanno scoperto un maxi roccolo abusivo nei boschi della cittadina valgobbina. Il cacciatore riusciva a catturare decine e decine di esemplari (tra avifauna protetta e non) che veniva poi venduta in nero.
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Lumezzane. Le trappole erano state posizionate nel cuore del bosco, in un luogo abbastanza impervio, sotto il roccolo abusivo con il quale le prede venivano attirate grazie a “fonofil” e zampillatori elettrici alimentati da un pannello fotovoltaico. Si potrebbe dire che c’era molto studio nella postazione illegale allestita da un cacciatore (ma sarebbe meglio dire bracconiere), scoperta dai carabinieri forestali del Soarda, impegnati nel Bresciano nell’edizione 2022 dell’ «Operazione pettirosso 2022».
L’appostamento abusivo era molto esteso: sei reti lunghe 12 metri e alte due, gabbie con decine di uccelli protetti e non (pettirossi, passere scopaiole, frosoni, crocieri, lucherini, fringuelli e tordi) che il cacciatore di frodo riusciva a catturare in decine e decine di esemplari quotidianamente. Cacciagione che, ha poi ammesso l’uomo, veniva venduta sul mercato nero.
Dopo il sequestro del roccolo abusivo, i militari hanno anche effettuato una perquisizione domiciliare a casa del bracconiere, abitazione che sorge accanto all’azienda metallurgica di cui è proprietario con la famiglia.
Sequestrati all’uomo anche decine di tordi che avevano il regolamentare anellino che però veniva modificato, allargato e ristretto a piacere sugli esemplari che l’uomo custodiva.
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