Sul Tonale una tomba per 94 soldati della Grande Guerra

L'eccezionale ritrovamento è narrato da Sergio Boem nel volume “Sui prati del Tonale 94 stelle alpine”, scritto sulla base dei racconti del nonno, capitano del battaglione Valcamonica.

(red.) Sepolti in una fossa comune, da oltre 100 anni, dalla primavera del 1918 per l’esattezza, e rimasti in quel luogo a testimonianza di un’epoca sanguinosa e del tributo di tante, troppe, giovani vite spezzate in un drammatico conflitto.
Ad effettuare lo straordinario ritrovamento, sulle montagne al confine tra Brescia e il Trentino, lo scrittore Sergio Boem, autore di un libro, appena pubblicato, intitolato “Sui prati del Tonale 94 stelle alpine” (Edizioni Rendena – Tione, 2021) e in cui viene ricostruita la vicenda del battaglione “Valcamonica”, in cui era arruolato il nonno Ubaldo Ingravalle.

soldati grande guerra

Boem, sulla base delle parole e dei racconti dell’avo, ha poi scavato nell’Archivio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, sulle tracce delle scarne notizie relative ai soldati dell’esercito camuno  di cui però si hanno informazioni nel ‘Diario storico’ del reparto, compilato quotidianamente dai soldati con le novità del giorno, il numero degli ammalati o il tempo atmosferico e la temperatura. Combattenti che affrontarono la Grande Guerra lungo i versanti più ostili, come il Monte Rombon, il Cauriol, il Monte Grappa e il Passo del Tonale.

Il nonno di Boem raccontava con precisione i luoghi scelti per seppellire i soldati deceduti, ma, quando il nipote si è messo alla ricerca delle sepolture, non ha trovato indicazioni ufficiali e si è così recato personalmente sui luoghi narrati dal capitano Ingravalle, trovando una zona in cui la vegetazione risultava insolitamente rigogliosa. E , lì, sepolti sotto la terra, c’erano i resti dei combattenti, forse in parte già depredati dai cercatori di cimeli bellici.
Lo scrittore, già autore del volume, dedicato al nonno, “Tra le pieghe di una vita”, in cui viene narrata la vicenda umana e storica dell’antenato, con il suo nuovo libro lancia anche un appello affinchè i corpi dei soldati morti in guerra possano ora, a distanza di oltre un secolo, trovare degna sepoltura.

 

 

 

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.