Passirano, restaurata la Santella di Monterotondo

L'edicola votiva era stata danneggiata da un camion. Il costo del restauro sostenuto dal Comune e da una benefattrice. Venerdì l'inaugurazione e la benedizione.

(red.) Si sono conclusi venerdì 29 ottobre i lavori di restauro della Santella di Monterotondo, ubicata in via San Giorgio, sulla strada di campagna che, da Passirano, conduce a Provaglio d’Iseo, nel bresciano.
I lavori, iniziati a fine settembre, hanno interessato il manufatto storico sia sotto il profilo della staticità che sotto il profilo del dipinto raffigurante una immagine del “Sacro cuore di Gesù”.
La Santella versava in condizioni precarie da circa quattro anni, quando la disattenzione di un camionista di passaggio ne aveva minato  la stabilità. Oltre che a rinforzare il corpo dell’opera, si è provveduto a ripulirne gli intonaci e l’immagine votiva.

I costi del restauro, circa 16milaeuro, sono stati sostenuti per metà dall’Amministrazione Comunale e per metà da una benefattrice che risiede nella frazione di Monterotondo.
Nel pomeriggio di venerdì è seguito un breve momento di presentazione dell’opera alla presenza dell’ex parroco Don Gigi Guerini, in trasferimento nella Parrocchia di Odolo, e del nuovo parroco appena arrivato, Don Giovanni Isonni. Don Gigi, durante la benedizione dell’opera, ha manifestato la propria gioia per la restituzione alla Comunità di un manufatto “costruito in memoria di un voto e di una grazia ricevuta, ma che soprattutto ci aiuta a ritrovare, in un luogo splendido quale è lo scorcio in cui è posizionata, la nostra dimensione spirituale“.

L’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Bonardi, ringraziando la benefattrice per la compartecipazione ai costi dell’opera, ha espresso soddisfazione “per la sistemazione di un opera che da tempo era nei pensieri dell’Amministrazione. Nell’ottica di una valorizzazione continua del territorio, recuperare un manufatto artistico/religioso di questo tipo rappresenta una doppia soddisfazione, sia sotto il profilo della preservazione dei nostri beni artistici e culturali, sia nei confronti della nostra comunità e del legame affettivo che questa nutre per la Santella”.

 

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