Processo a Rosa e Olindo, rinvio al 10 luglio

In una giornata piena di tensioni, la difesa ha presentato una serie di "nuove prove" e offerto una ricostruzione completamente differente della strage di Erba.

Brescia. Nel pomeriggio di martedì si è conclusa l’udienza davanti alla Corte d’Appello di Rosa Bazzi e Olindo Romano, i coniugi già condannati per l’eccidio di quattro persone noto come “strage di Erba”.
I giudici hanno deciso di rinviare la decisione sull’opportunità di rivedere il processo. I magistrati visioneranno il nuovo materiale presentato dalla difesa e torneranno in Aula il 10 luglio per decidere.
Fuori dal tribunale di Brescia si sono ammassate decine di persone, ma solo 50 hanno potuto assistere. La giornata non è stata priva di tensioni, nel pomeriggio gli avvocati difensori si sono mostrati irritati verso alcuni magistrati che secondo loro scuotevano troppo platealmente il capo.
A parlare è stata solo la difesa, mentre il primo marzo era toccato all’accusa. I legali hanno fatto richiesta di revisione badandosi su una serie di “nuove prove”. I punti esposti dalla difesa sono essenzialmente i seguenti: Mario Frigerio, unico testimone della strage, sarebbe stato inattendibile; la confessione dei due coniugi sarebbe stata indotta; il sangue trovato nell’auto di Olindo non sarebbe stato una prova attendibile. A coronare il quadro c’è l’ipotesi alternativa su come siano andati i fatti, ovvero un regolamento di conti tra gruppi di spacciatori del Comasco.

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