Desenzano, incidente mortale in A4: condannato un camionista

Pena da un anno e 4 mesi peril connazionale della vittima. Il sinistro avvenne il 22 febbraio 2022 sulla Brescia-Padova. Nello schianto morì il 38enne Constantin Ion Roscu.

Brescia. Nessuna condanna sarebbe mai bastata per ripagare la loro perdita, ma a più di due anni dalla tragedia i familiari di Constantin Ion Rosca, assistiti da Studio3A, hanno quanto meno ottenuto un po’ di giustizia.
All’esito dell’udienza preliminare tenutasi  giovedì 7 marzo in Tribunale a Brescia, davanti al gip Federica Giuseppina Brugnara, ha patteggiato la pena di un anno e quattro mesi, con la sospensione condizionale, C. C. F., 37 anni, il camionista rumeno, connazionale della vittima, residente a Lunca Corbului (Romania), accusato e ora anche condannato per il reato di omicidio stradale aggravato dal fatto di aver cagionato lesioni gravi anche a un’altra persona, per aver causato con un fatale tamponamento in autostrada la morte 38enne di origini rumene ma residente da anni nel Veronese, a San Pietro in Cariano, e il ferimento del passeggero dell’autocarro condotto da quest’ultimo, N. P. B., 47 anni, di origini ivoriane e anch’egli residente in provincia di Verona, a Castel d’Azzano, suo collega.
I due operai, dipendenti della Ecoindustria srl, impresa con sede a Perugia che si occupa di manutenzioni ferroviarie,  stavano viaggiando per lavoro con un furgone aziendale. E a Rosca, che si era regolarmente fermato per rallentamenti del traffico, non è bastato l’ulteriore scrupolo di azionare le quattro frecce per segnalare la coda ai mezzi che sopraggiungevano dalle sue spalle.

incidente desenzano 2022

Il terribile incidente è avvenuto il 22 febbraio 2022, poco dopo le otto del mattino, lungo l’A4 Brescia-Padova, nella carreggiata in direzione Milano, alla progressiva chilometrica 246+300 nel territorio comunale di Desenzano del Garda (Brescia). Il Pubblico Ministero della Procura di Brescia Francesco Prete, che ha subito iscritto nel registro degli indagati l’autotrasportatore rumeno, ha contestato all’imputato, che era alla guida di un autoarticolato Scania, di aver provocato la morte di Rosca «con colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia nonché in violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale, in particolare degli articoli 141 e 172 del Codice della Strada».

Viene rilevato che «non moderando particolarmente la velocità in presenza di un rallentamento alla circolazione segnalato dall’Ente concessionario dell’autostrada, provocava la collisione con l’autocarro Fiat Ducato 250 che lo precedeva, in quel momento fermo con le quattro frecce, così causando lesioni personali al passeggero nonché il decesso del conducente».
Un «urto di violentissima entità che avveniva in prima corsia di marcia» come hanno accertato gli agenti della Polizia Stradale di Verona Sud, intervenuti per i rilievi, e a causa del quale il furgone è stato anche sospinto in avanti finendo contro il mezzo pesante che lo precedeva in coda e rimanendo così schiacciato tra i due camion. L’operaio trasportato, subito condotto all’ospedale civile di Brescia, è miracolosamente sopravvissuto riportando però traumi pesanti e fratture; per il guidatore invece, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.

I familiari di Constantin Ion Roscu si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già ottenuto da tempo per i propri assistiti l’integrale risarcimento dalla compagnia di assicurazione dell’autoarticolato, così come per il quarantasettenne di origini ivoriane passeggero del Ducato, che pure ha assistito. I familiari della vittima però si aspettavano anche e soprattutto una risposta in sede penale, oggi in aula c’erano i suoi tre fratelli: risposta che ora, per quanto parziale, è arrivata.

 

 

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