Prosciolto Alessandro Sandrini, non simulò il proprio rapimento in Turchia

Lo ha deciso il giudice dell'udienza preliminare che ha disposto il non luogo a procedere per avvenuta prescrizione. Il 38enne di Folzano era stato sequestrato ad Adana al confine tra la Turchia e la Siria il 15 ottobre del 2016 e rilasciato dopo quasi tre anni.

Brescia. Alessandro Sandrini, il bresciano rapito nell’ottobre del 2016 in Turchia e liberato in Siria il 22 maggio del 2019 non sarà processato per aver simulato il suo sequestro. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Brescia che lo ha prosciolto dall’accusa essendo il reato prescritto.
Secondo la Procura il 38enne di Folzano, rapito ad Adana al confine tra la Turchia e la Siria il 15 ottobre del 2016, aveva messo in piedi un sequestro fittizio e gli contestava i reati di simulazione di reato e di concorso in tentata truffa.
Insomma, per l’accusa, Sandrini aveva accettato «di recarsi in Turchia e lì ‘scomparire’ per alcuni mesi, simulando il proprio sequestro poi in realtà effettivamente verificatosi ad opera di coloro che lo avevano indotto a raggiungere la Turchia per porre in essere un rapimento fittizio».
Il gup ha invece deciso il non luogo a procedere. La difesa aveva chiesto il proscioglimento anche nel merito.

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