M5S, “Parlamentarie”: Vito Crimi è primo

Si sono chiuse giovedì alle 20 le urne "virtuali" per scegliere gli aspiranti candidati grillini al Senato e alla Camera. Con 381 voti Crimi è in lizza per Palazzo Madama.

(red.) Chiuse le urne virtuali delle cosiddette “Parlamentarie” del Movimento 5 Stelle bresciano è tempo di fare i conti e di vedere chi, fra gli aspiranti candidati, ha “i numeri” per concorrere alla Camera e al Senato.
I bresciani in lizza erano 13 (su 34 nomi per la circoscrizione Lombardia 2): Vito Crimi è risultato primo, ottenendo 381 preferenze. Dietro di lui, con 266 voti, Ferdinando Alberti. Al sesto posto Claudio Cominardi (147 preferenze), al settimo Tatiana Basilio (133), al nono Girgis Giorgio Sorial (128). Davide Scala (126) è decimo, Nevio Gamba (73) 11esimo, 18esimo Marco Bono (64), 24esimo Raul Rosenthal (51), 25esimo Massimo Idra (43), a seguire distanzato solo di una postazione c’è poi Simones Ferrari (39). Massimo Pastori (28 voti) è 30esimo, seguito, alla postazione 31, da Stefano Gavazzeni (26).
La lista del Senato comprende, per la Lombardia, le circoscrizioni 1, 2 e 3 e probabilmente, secondo i criteri legati sia al numero di voti sia all’età (40 anni compiuti o più) saranno Crimi, Scala e Gamba.
“I voti disponibili”, si legge sul blog di Beppe Grillo, “erano circa 95.000 per 1.400 candidati presenti in tutte le circoscrizioni elettorali incluse quelle estere. “Dai primi dati si vede una netta affermazione delle donne, infatti su 31 capilista 17 sono donne, il 55%. Le votazioni si sono svolte solo on line e il M5S è il primo movimento o partito politico nel mondo a eleggere i suoi rappresentanti in Parlamento attraverso Internet, questo mentre in Italia non esiste neppure il voto di preferenza”.
Intanto, dopo la pubblicazione dei dati sulle votazioni bresciane, Vito Crimi, su Facebook, ha voluto ringraziare chi lo ha sostenuto. “Ringrazio”, scrive l’esponente del Movimento 5 Stelle, “tutti quelli che mi hanno inviato auguri, complimenti, congratulazioni… quello che importa non è chi è prima o chi è dopo, non è la posizione o essere candidati, quello che importa è che una rivoluzione culturale sta attraversando questo paese, volente o nolente, un gruppo di cittadini, persone che non hanno mai pensato alla politica come ad una professione, entreranno in parlamento. Porteranno un pò di aria pulita, di idee nuove, di trasparenza, sobrietà, parteccipazione….in quelle stanze ingessate della politica italiane…. Non chiamateci onorevoli.. ma cittadini!”

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