Spiedo, “Confesercenti non copre illegalità”

L'associazione di categoria, dopo le esternazioni di alcune associazioni animaliste, ha risposto alle accuse. "Sempre condannato bracconaggio".

spiedo(red.) “Sentirsi etichettati come commercianti e ristoratori che vorrebbero “coprire” l’illegalità, riaprendo l’importazione dall’estero di esemplari morti destinati allo spiedo non è assolutamente vero”, afferma con forza Valter Zugno, Vice presidente Fiepet di Confesercenti. La dichiarazione di Zugno arriva a seguito all’articolo apparso nei giorni scorsi sui media locali, il cui contenuto ha portato la categoria dei pubblici esercizi, rappresentata da Confesercenti della Lombardia Orientale, a rispondere alla “provocazione”.
“Come Associazione, abbiamo partecipato ai tavoli tecnici che sono stati convocati dalle varie istituzioni finalizzate all’analisi della normativa, modificata a seguito di una infrazione europea. In questi incontri abbiamo precisato, allo stesso Ministro dell’Ambiente, Galletti, che l’attuale normativa è un incentivo al bracconaggio, che, come categoria, denunciamo da anni – prosegue Zugno -. La categoria dei pubblici esercizi ha sempre acquistato correttamente dai paesi extra UE gli uccellini regolarmente fatturati e soggetti a tracciabilità alimentare. Quindi non capisco l’accanimento del LAC rispetto all’articolo citato”.
Le singole forme di illegalità non possono essere attribuite all’intera categoria e non è corretto generalizzare. Alle osservazioni di Fiepet Confesercenti, fa coro anche l’Associazione Arthob, Associazione che ha visto il cambio dei vertici da pochi mesi ed è ora guidata dal Presidente Emanuela Rovelli. “La volontà dei ristoratori bresciani è unicamente quella di tutelare un piatto tipico bresciano, che negli ultimi trent’anni si è identificato nel nostro territorio”, conclude Rovelli.

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