Sirmione, è polemica sui rimborsi delle spese

Giorni fa erano spuntati scontrini con spese comunali apparentemente ingiustificate, Ora il sindaco Alessandro Mattinzoli ha chiesto l'intervento del segretario.

(red.) Si cominciano a intravedere contorni più precisi nell’opaca vicenda che si è andata tratteggiando negli ultimi giorni attorno ai presunti rimborsi illeciti del Comune di Sirmione. I rimborsi sono documentati in una lettera anonima corredata da decine di fotocopie di mandati di pagamento e scontrini della spesa in supermercati della zona, ristoranti, pizzerie.
Da tempo i documenti erano stati consegnati alle autorità competenti, ma solo nelle ultime ore il consigliere minoritario Andrea Volpi l’aveva portato all’ordine del giorno presentando un’interrogazione sul caso. L’ormai ex assessore al Bilancio Giordano Signori (dimessosi lunedì) ha da parte sua rispedito le accuse al mittente, segnalando che parte delle spese a prima vista eterodosse, erano in realtà state fatte per provvedere ai laboratori di teatro per ragazzi e per la biblioteca. Conclusioni però non condivise dal consigliere Volpi, che ribatte chiedendosi: «A cosa possa essere servita la crema antirughe acquistata quattro volte in un anno, ed a chi serviva la crema per il lifting? E perché venivano acquistati con la tessera a punti dell’assessore?».
Per dirimere la contesa e fare chiarezza sull’accaduto il sindaco Alessandro Mattinzoli ha chiesto al segretario comunale di effettuare delle verifiche. «Non appena il segretario mi fornirà il riscontro – ha dichiarato Mattinzoli, provvederò a farne immediatamente pubblicazione. Accerteremo con precisione ed in tempi rapidi quanto richiesto dal consigliere Volpi, anche in piena collaborazione con l’autorità giudiziaria, se questa riterrà di intervenire».

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