Il processo si avvia alla conclusione

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    In aula la deposizione dei periti. Forse mercoledì prossimo la sentenza.


    (red.) E’ ripreso questa mattina il processo per l’efferato omicidio dei coniugi Donegani. Alla sbarra, come unico imputato, c’è il nipote e vicino di casa della coppia, Guglielmo Gatti, il 42enne accusato di avere ucciso e fatto a pezzi gli zii. L’udienza di oggi, con la quale si è conclusa l’istruttoria dibattimentale, ha visto come protagonisti i due periti che nei giorni scorsi hanno stabilito la capacità di intendere e di volere dell’imputato (leggi la notizia). Lunedì prossimo prenderà la parola l’accusa e, dopo l'intervento della difesa, la sentenza è attesa forse già per mercoledì prossimo. In aula Gatti ha ribadito la tesi del complotto nei suoi confronti e la propria innocenza. Ha anche detto di avere accettato di sottoporsi alla perizia psichiatrica per dimostrare la propria capacità di intendere e di volere. Un particolare che secondo i periti potrebbe aver condizionato le risposte dell’imputato, ma che non avrebbe comunque pregiudicato il risultato della relazione sul suo stato mentale. I periti hanno parlato di un atteggiamento formale e autodifensivo da parte del nipote della coppia di Urago Mella, e rispondendo a una domanda del Pm hanno anche dichiarato che se avesse compiuto i fatti di cui è accusato, non li avrebbe rimossi.

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