Uscito Blu di Metilene, il nuovo album di Erre

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(red.) È uscito lunedì 19 ottobre, Blu di Metilene, il nuovo album di ERRE, anticipato da Trattami bene, il singolo che ha già conquistato oltre 14.800 ascolti su Spotify. A quasi cinque anni dall’uscita dell’ultimo disco ufficiale Forse Ep, – premiato ad oggi con oltre 228 mila ascolti streaming – arriva la prima parte della trilogia curata dal duo rap bresciano formato dall’mc Rapsod e dal beatmaker Ale Dabò, all’anagrafe Matteo Matesich e Alessandro Sarabelli.

Dopo l’esordio come gruppo nel 2013 – in seguito all’esperienza dei due bresciani all’interno della storica crew Monkey Combos  – e dopo due dischi ufficiali (R e Forse EP) e due singoli usciti a maggio 2018 (Qui per questo e Gargantuesco), ERRE si è fatto conoscere e apprezzare sia dal pubblico bresciano che non, calcando tutti i maggiori palchi di città e provincia e approdando più volte sul palco principale della Festa di Radio Onda d’Urto, in apertura ad alcuni dei più importanti interpreti rap del panorama nazionale. Il 28 agosto 2016 ERRE apriva la data del tour di Mezzosangue e Johnny Marsiglia di fronte a più di 3000 persone.

Blu di Metilene dà vita a cinque canzoni rap accomunate da una scrittura ricercata, sia nei contenuti che nella tecnica e da un tappeto musicale che affonda le radici nei dettami della prima cultura hip hop. Celebri campioni musicali sono rielaborati ed amalgamati con sintetizzatori e batterie moderne, il tutto mixato e masterizzato da Andrea Tognassi.

L’album si apre con Cicatrici, brano ispirato alle diverse versioni cinematografiche di un famoso villain dei fumetti, che racconta di come la risata possa diventare oggi l’unico scudo efficace per affrontare le difficoltà quotidiane. Segue lo storytelling Vengo a prenderti, narrato in prima persona: è la musica, in questo caso, la colonna portante di un processo di crescita ed evoluzione personale.

Nel singolo Trattami bene, attraverso il classico espediente del conscious rap, Rapsod, immaginandosi seduto al bancone di un bar, fa un bilancio di ciò che ha lasciato negli anni su quel bancone: tempo, soldi, amicizie, energie e chiede al barista “con tutto quel che ti ho lasciato giù, adesso tu trattami bene”.

Gli ultimi due pezzi sono invece molto diversi l’uno dall’altro: La Lettera è un esercizio di stile estremo, armonizzato su un beat molto veloce, che sembra sfidare gli altri rapper all’ascolto a fare di meglio.

Chiude l’EP Non ho, una canzone senza ritornelli, uno sfogo lungo un’unica strofa in cui “avere” e “mostrare” smettono di essere l’unica cosa che conta. È ciò che NON SI HA a definire maggiormente noi stessi: “Non ho fan, ma ciò non fa di me un fallito”. Chiude il brano, e anche lo stesso disco, “Non ho ancora finito”, formula con cui il gruppo mira a lasciare il discorso in sospeso, preannunciando l’arrivo, a breve, della seconda parte della trilogia.

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