Lettere al direttore

Sel Brescia: «Unioni civili: il Pd faccia chiarezza»

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coppia-gayApprendiamo dalla stampa di un documento sottoscritto da molti esponenti dell’associazionismo e del mondo cattolico che interviene sulle questioni legate a matrimonio e unioni di fatto.
A destare stupore sono molti elementi. Scorrendo la lista dei firmatari si trovano infatti esponenti comunali, regionali e parlamentari del PD insieme a esponenti della Lega Nord, dell’UDC e di Forza Italia. Una “larga intesa” bresciana che ha come suo oggetto la petizione sulle coppie di fatto in discussione al Comune di Brescia e il DDL Cirinnà, di analogo contenuto, attualmente in discussione al Senato
Nel merito con la scusa di difendere la famiglia, tradizionalmente intesa, si prende occasione per un vero e proprio attacco ad una più vasta gamma di diritti civili in grado, secondo i firmatari, di mettere in difficoltà la famiglia tradizionale: procreazione assistita, divorzio breve, educazione sessuale nelle scuole, diffusione dell’ “ideologia del gender” oltre, ovviamente, al riconoscimento dei diritti delle coppie conviventi, etero e omosessuali.
Che le posizioni della destra fossero queste ci è ben noto. Contro la retorica familista di Lega e Forza Italia noi di SEL ci scontriamo non da oggi. Ma i consiglieri e i parlamentari del PD sanno che tutte le altre proposte sono state presentate dal Partito Democratico? Credono di declinare in questo modo quel riformismo di cui vogliono essere i portatori? Sono sicuri di non aver sbagliato collocazione sentendosi a loro agio nel sottoscrivere un documento insieme a Maria Stella Gelmini e alla Lega Nord?
Siamo sicuri che a minacciare la famiglia siano le richieste di diritti da parte delle nuove famiglie o non piuttosto i tagli indiscriminati al welfare sociale, la precarietà lavorativa, l’assenza di politiche efficaci a tutela di tutti i nuclei familiari che i governi di ieri e di oggi ci stanno imponendo? Curioso che i “cattolici impegnati” si attivino come vera e propria lobby di interesse solo quando si tratta di negare diritti alle famiglie omosessuali o di riconoscere le coppie di fatto, tacendo invece quando si tratta di intervenire a tutela di tutte le famiglie, che a noi piace declinare come termine plurale.
Nel metodo noi di Sinistra Ecologia e Libertà ci diciamo avviliti. Avevamo sperato ed atteso che il dibattito interno alla maggioranza potesse dare i suoi frutti. Ci troviamo ora di fronte a questa dura presa di posizione che non possiamo in alcun modo condividere. Curioso che anziché volersi confrontare con la propria maggioranza, nel rispetto del elettorato di centro sinistra che li ha eletti, si preferisca sottoscrivere documenti con la minoranza di destra.
Chiediamo formalmente al Partito Democratico di fare chiarezza. Una volta per tutte.
Nel merito dei contenuti l’appello è insidioso quanto grave, perché molte cose sono sottintese e non dichiarate esplicitamente.
Dal punto di vista del significato politico e’ preoccupante quanto inquietante, perché molto dice contro il diritto ad esistere, amare, vivere di tante persone, uomini e donne e di tante famiglie, ma parla di fredde e ciniche geometrie, che escludono, che respingono, che cancellano il rispetto di persone e di ruoli istituzionali.
Come Sinistra Ecologia e Libertà non possiamo che stigmatizzare i contenuti di quell’appello e rigettarli in toto come irricevibili. Siamo senza dubbio dalla parte dei diritti civili e delle libertà e manteniamo la ferma convinzione che solo la pratica della laicità, valore costituzionalmente sancito, ci aiuti a superare antichi e nuovi estremismi per collocarci dalla parte della civiltà e del progresso sociale.

 

Simone Zuin              Coordinatore provinciale SEL

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