Lettere al direttore

Biblioteche, non razionalizzazione ma drastico ridimensionamento

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Egregio Direttore, l’inusuale, garbato nonché accorato appello dei bibliotecari dipendenti del Comune di Brescia (“Giornale di Brescia” del 25 marzo, p. 9) riferito alle risorse disponibili nel Bilancio di previsione del 2012 per l’acquisto di materiale librario e documentario unitamente all’intervista (“Giornale di Brescia” dell’8 marzo, p. 15) e alla lettera (“Giornale di Brescia” del 9 marzo, p. 71) dell’assessore alla cultura Andrea Arcai sullo stesso tema, unitamente, ancora, alle lettere di utenti dei servizi bibliotecari municipali pubblicate dal quotidiano da lei diretto (vedi, ad esempio, “Giornale di Brescia” del 7 marzo, p. 63), meritano certamente qualche riflessione critica e qualche informazione in più.
A partire da un ragionamento condiviso da esponenti della maggioranza e dell’opposizione consiliari nel corso del recente dibattito per l’approvazione del PGT: l’aumento dei cittadini residenti nel comune capoluogo dipenderà certo dalla disponibilità di abitazioni, ma dipenderà anche, o soprattutto, dalla qualità dei servizi, e quindi della vita, che Brescia potrà offrire negli anni a venire. Nell’ampio perimetro dei servizi culturali, quello relativo alla pubblica lettura riveste certamente importanza fondamentale. Convengo, naturalmente, con l’assessore sul “momento di gravi difficoltà economiche”, ma siamo certi che l’assessore converrà con me su un dato di fatto assolutamente grave: per il 2012 la somma disponibile per l’acquisto di libri è, al momento, di 12.700 euro, somma da spalmare su nove biblioteche (la Queriniana e otto decentrate) che servono circa 200.000 abitanti.
Siamo evidentemente ben lontani dagli standard minimi unanimemente accettati – negli anni più recenti – per giudicare il servizio almeno “sufficiente”, standard che prevedono la disponibilità annuale per l’incremento delle raccolte di 1 euro e mezzo per cittadino residente (per Brescia ca. 300.000 euro). Non siamo di fronte quindi, con i numeri prima evidenziati, ad una “razionalizzazione dell’offerta” come sostenuto dall’assessore. Siamo di fronte al sostanziale azzeramento della crescita nonché al drastico ridimensionamento del servizio.
Ancora: è stata approvata nel 2010 (deliberazione n. 1044 del 20.12.2010, n. 89290 P.G.) la “Carta delle collezioni”, uno strumento che “illustra e rende noti all’utenza i principi ed i criteri che presiedono lo sviluppo e la gestione delle raccolte documentarie”, carta che prevede adeguati “livelli di copertura” per quanto riguarda l’acquisto delle novità editoriali. Ebbene: la “Carta delle collezioni” è da ritenersi abolita?
L’assessore, insomma, e la giunta di cui fa parte verranno ricordati solo per la chiusura di biblioteche (la biblioludoteca in centro storico prima, la biblioteca specializzata annessa ai Musei d’arte poi) e per i pesanti tagli strutturali alle risorse delle biblioteche sopravvissute.
Per concludere: è davvero ineludibile il declino sopra descritto? E’ possibile individuare priorità diverse nell’investimento delle diminuite risorse a disposizione in ambito culturale, e non solo, come sottolineato anche nell’appello dei bibliotecari citato in premessa? Ma è davvero impossibile procedere alla costituzione di un’agenzia pubblica di fund raising capace di attirare verso Brescia i fondi marketing di grandi sponsor nazionali (proposta autorevolmente ripresentata di recente)?
Facciamo seguire anche qualche informazione in più. Per comprendere la gravità della situazione basti un solo dato: presso le otto biblioteche decentrate, al momento, budget zero; quindi nel 2012 “azzeramento in toto”, non “contrazione”: niente giornali, niente riviste, niente libri, niente DVD di nuova acquisizione. A proposito poi del servizio denominato MediaLibaryOnline. E’ vero che è possibile accedere gratuitamente all’edizione digitale di un certo numero di quotidiani italiani e stranieri. E’ anche vero, però, che è possibile accedere al “Bresciaoggi” ma non al “Giornale di Brescia”.
Non è vero, ancora, che è possibile accedere al prestito di un gran numero di e-book: i titoli disponibili (per tutte le biblioteche della città e della provincia insieme) sono poco più di duecento e pressoché tutti sempre a prestito. Vale anche in questo ambito – assolutamente promettente – delle cosiddette piattaforme digitali una verità elementare: il servizio è ottimo quando adeguatamente finanziato. Da tempo stiamo segnalando all’amministrazione comunale che le priorità d’intervento di questa Giunta sono lontane dalla realtà e quindi dalla nostra idea di città. Penso che con un’accurata scelta delle spese si poteva evitare di arrivare a questo drammatico passaggio (per la prima volta a Brescia si parla di disequilibrio di bilancio).
Ribadisco quante volta già detto in Consiglio Comunale e ripetutamente detto dal Partito Democratico : NO al parcheggio sotto alla galleria (30 mln) , NO all’abbattimento delle 2 torri di San Polo (80 mln); NO alla nuova sede unica del Comune in Via Dalmazia (50 mln) e, per continuare con le spese inutili: NO all’eliminazione della pensilina (ca .500.000 eur); NO all’aumento dei Dirigenti Comunali etc … e di cose purtroppo ce ne sarebbero tante.
Per concludere. Il servizio bibliotecario gestito dal Comune di Brescia necessita di ben altre risorse – non disgiunte da adeguate capacità gestionali e da altrettanto adeguate competenze progettuali – risorse indispensabili per continuare a raccogliere il successo (le statistiche disponibili lo dimostrano) che da tempo riscuote presso i cittadini bresciani.

Valter Muchetti, consigliere comunale per il Pd di Brescia

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