Freelance per scelta, come abbattere i costi

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    (red.) Anche per caso in tv o chiacchierando con gli amici vi sarà capitato di sentire la parola “Freelance”. Ma sapete realmente cosa significa o chi sono? Innanzitutto, com’è ovvio, la parola deriva dall’inglese e, in realtà, è un modo di dire sbrigativo del più esteso termine freelance worker, letteralmente, lavoratore libero professionista.
    Come appare chiaro la libertà di questo tipo di lavoratore è la caratteristica chiave dei Freelance. Lavorare da casa, da un ufficio provvisorio, dal tavolino di un internet cafè o ancora in qualunque parte del mondo è una realtà sempre più ambita, desiderata e realizzata da molti lavoratori.

     

    Libertà ma anche assenza di legami fissi e dunque opportunità di legarsi a più imprese, avere più opportunità di lavoro e variare in base alle proprie competenze. Ma non bisogna pensare per forza al giornalista che, reflex in mano, si trova in mondi sperduti ed incredibili a documentare la vita notturna dell’animale di turno; sono considerate attività freelance anche quelle del medico, del commercialista o dell’avvocato per esempio. Sicuramente il giornalismo rientra in questo mondo del freelance in quanto ad ogni articolo, fotografia o pezzo giornalistico corrisponde un compenso. Ma in generale ogni prestazione che inizia e si conclude in maniera puntuale può rientrare dell’ambito
    Anche i settori della formazione e della comunicazione possiedono membri freelance come docenti indipendenti o copywriter. Entrambe le figure si occupano di lavori occasionali e specifici per determinati enti o agenzie. In ambito finanziario e assicurativo, oltre ai soliti dipendenti fissi, si ritrovano anche lavoratori libero-professionisti come i promotori finanziari o gli agenti assicurativi.  

     

    Come si è visto ogni settore dei servizi può fare, e comincia a fare, sempre più affidamento sulla presenza di figure freelance all’interno del proprio organico, proprio perché in base al lavoro e di volta in volta si ricerca personale specializzato in una data mansione che si possa occupare di lavori random ma specifici. Una stima approssimativa sottolinea che nel 2020 circa il 50% della forza lavoro si baserà sui freelance workers. 
    Ora immagina, sei un freelance che può permettersi di lavorare ovunque voglia ma necessiti di attrezzatura tecnologica come computer, stampante e scanner, e anche di una connessione internet che ti supporti nel lavoro. Dove andare? Il coworking fa al caso tuo!
    Sviluppatosi dal 2005 circa, il modello del coworking prevede proprio una condivisione di tecnologia, connessione, luoghi ed idee. Molto sviluppato negli USA, nell’ultimo decennio il coworking ha preso piede anche in Europa e in Italia ove sono nati dapprima diversi spazi di coworking a Milano, per poi diffondersi anche nel resto della penisola.

     

    Come funziona? Un gestore prende uno spazio destinandolo all’affitto temporaneo da parte di lavoratori che necessitino di una scrivania o di una stanza propria. Lo stesso gestore metterà a disposizioni strumenti, spazi ed alcuni servizi di cui il lavoratore potrà usufruire. Con un costo affrontabile dunque si potrà condividere lo spazio di lavoro usufruendo di tecnologia, connessioni e scambio di idee. Il coworking rientra appieno in quella economia della condivisione (sharing economy) che sta sempre più prendendo piede anche attraverso App (si pensi a Uber) e siti (AirBnb). 
    Scegliere uno spazio coworking per il freelance significa potere lavorare dove serve e nel momento in cui serve: una volta al mese, tutti i giorni o solo saltuariamente. La flessibilità, soprattutto nella redazione dei contratti, è la parola chiave della scelta di uno spazio di coworking. Affiliandosi ad un network si può lavorare da tutti i campus dello stesso ovunque essi si trovano: l’ideale per il lavoratore in movimento.
    Altro importante vantaggio è l’inclusione nel canone di “affitto” di tutte le spese dell’ufficio come la connessione internet, le pulizie, l’elettricità e il mobilio. La gestione di tutte queste spese non sarà un problema del lavoratore ma del gestore dello spazio di coworking: nessun pensiero a riguardo!
    Sicuramente tuttavia l’elemento plus della scelta di uno spazio di coworking è proprio la condivisione di idee e pensieri. Lavorare con altre persone attorno e condividere le esperienze favorisce la crescita personale e lavorativa, e non può che essere un vantaggio enorme per il freelance worker!

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