Gnari de Mompià, una onlus per il rifugio

Una Fondazione, intitolata a Bobo Archetti, deceduto nello scoppio della palazzina a Bovezzo, per acquistare l'immobile e tutelare il patrimonio collinare della valle.

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    (red.) Una Fondazione Onlus, intitolata a Bobo Archetti, per acquistare il Rifugio gestito dai Gnàri dè Mompià di Brescia,  in vendita da due anni. La proprietà è di Fraternità Agricola di Ospitaletto ad un prezzo di 390.000 euro compreso un fondo boschivo di 34 ettari.
    La cronaca dei passi che hanno portato alla creazione dell’associazione viene raccontata dal presidente della Onlus, Gianluigi Fondra. “Un socio di vecchia data della associazione si dice disposto a fare una donazione. È un importante imprenditore che vive in città e che come unica condizione desidera che attorno alla sua identità non si faccia troppo clamore.Incontro con il “benefattore” che  ci chiede di quanto avevamo bisogno per poter aprire una trattativa con la proprietà. Rispondiamo alcune centinaia compreso il fatto che è necessario dotare la struttura di corrente elettrica e altre infrastrutturazioni per sviluppare con stabilità di costi il progetto di accoglienza a sostegno della tutela ambientale” .Viene quindi aperto un conto presso Banca Etica “a garanzia della trattativa”.
    Il benefattore, viene sottolineato “sorprendentemente ci “ringrazia” di aver accettato la sua donazione nella convinzione che la storia dei Gnari dè Mompià deve poter continuare.”
    Un gruppo di lavoro composto da cinque soci storici si mette all’opera per studiare la forma migliore che garantisca l’eticità dello spirito della donazione e al contempo non sia un doppione della associazione e che anche fiscalmente sia il meno dispendiosa possibile.
    Una Fondazione onlus viene ritenuta la formula più adatta. Composta da soci fondatori che all’interno delle centinaia di iscritti che dal 2002 ad oggi  hanno aderito agli “Gnari” e che si sono dichiarati interessati ad essere protagonisti fondativi.
    “Nel frattempo”, viene spiegato, “una delegazione trattante apre una trattativa che dura da mesi con il Presidente di Fraternità Gruppo Pietro Tommasini che nel frattempo ha avviato una fusione entro al quale confluirà la Cooperativa Fraternità Agricola proprietaria dell’immobile e del fondo”.
    Viene convocata una assemblea costituente il 22 febbraio 2013 a cui partecipano oltre 50 invitati e che delibera la costituzione della  Fondazione Bobo Archetti onlus, eleggendo a scrutinio segreto gli organismi  e approvando una bozza di statuto.
    Risulterà primo degli eletti diventando presidente Gianluigi Fondra assieme a Palamenghi Pedrazzani, Piovanelli, Vaglia, Zanetti, Reboldi, Borghi, Chiappi, Picchieri, Brembati, Benetti, Lusenti, Rottigini, Taglietti.
    Perché intitolare la fondazione a Bobo Archetti? “Undici anni fa”, ha spiegato il presidente della onlus, Gigi Fondra, “lo scoppio della palazzina di via Brede a Bovezzo dove perse la vita Roberto Archetti 44 anni da tutti conosciuto come “Bobo” e il figlio Luca di 7 anni In quello scoppio persero la vita anche altre 3 persone. La figura di Bobo Archetti è ricordata per il suo impegno politico, sindacale, e sociale. Una persona piena di interessi e di disponibilità al servizio di valori incentrato sul bene comune, sul senso di responsabilità collettiva, sulla solidarietà disinteressata. In prima fila nell’occupazione del Parco Castelli e nella costituzione della associazione dei Gnari dè Mompià il suo nome è stato considerato unitivo e rappresenta al meglio lo spirito con il quale si avvia questa nuova avventura di partecipazione alla tutela ambientale non solo della valle di Mompiano ma di tutto il territorio collinare della città”.
    Quali sono gli obiettivi della neonata Fondazione? “Essa”, continua Fondra, “risponde ai principi e allo schema giuridico della Fondazione di Partecipazione. La Fondazione sarà una Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale). Per questo inizialmente sarà proprietaria del rifugio e del fondo boschivo pari a 34 ettari che verrà dato in gestione alla associazione dei Gnari dè Mompià”.
    Tra gli altris copi c’è quello di “promuovere l’idea di città che favorisca la funzione sociale, culturale ed economica, tramite il patrimonio naturale del sistema collinare della città di Brescia e sull’hinterland e la sua tutela. Promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla gestione e alla conservazione del territorio e dell’ambiente naturale, propedeutica all’utilizzo sostenibile dell’intero territorio della città e della provincia; coinvolgere gli Enti locali in progetti di gestione partecipata del territorio e di tutela ambientale, quali incubatori di nuove modalità di gestione del territorio. Promuovere il recupero e l’utilizzo della ex-Polveriera di Mompiano quale portale di ingresso del Parco delle Colline e sede di attività di Enti Pubblici e Privati per l’educazione ambientale e l’utilizzo sociale dei beni naturali. Infine, conclude il presidente, “promuovere il recupero e l’utilizzo degli immobili e dei terreni boschivi e prativi della fascia collinare e pedecollinare di Brescia e del suo hinterland con l’obiettivo di ripristinare e tutelare gli ecosistemi autoctoni, per una fruizione collettiva, ecologicamente sostenibile, del territorio naturale e per la costruzione di nuove relazioni sociali, culturali ed economiche compatibili con l’ambiente”.

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