Desenzano, Avis: tagli lacrime e sangue

Regione e Azienda ospedaliera hanno ridotto il budget dedicato all’associazione dei donatori. La sezione gardesana ha trovate da sé le risorse necessarie.

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(red.) La scure dei tagli alla spesa sanitaria in Lombardia ha colpito anche l’associazione dei donatori di sangue. Ѐ quanto sta accadendo all’Avis di Desenzano (Brescia) che, dopo la sospensione di alcuni test che venivano pagati dalla Regione, ora dovrà fare i conti anche con la decisione dell’Azienda ospedaliera di Desenzano di bloccare il pagamento del compenso del medico prelevatore in servizio al Centro trasfusionale.
La vicenda è emersa nel corso della recente assemblea dei volontari tenutasi a Desenzano, l’ultima della presidenza Bortolo Fontanella il cui mandato è scaduto. Tra un paio di settimane saranno resi noti il nome del nuovo presidente e del consiglio direttivo della sezione.
Come accennato appena sopra, i problemi sono due. Il primo riguarda la Regione. I donatori di sangue che si recavano in regioni italiani o in Paesi dove è presente il virus della zanzara dell’Ovest del fiume Nilo venivano sottoposti, grazie ad un contributo regionale, ad un test aggiuntivo in occasione in occasione della donazione. Ma la Regione Lombardia ha fatto sapere di non poter più accollarsi questa spesa. La conseguenza più immediata è stata una lieve flessione delle donazioni, passate da 4.126 a 4.063, in quanto i donatori che si erano recati in quelle zona hanno dovuto mettersi in una sorta di “quarantena” cautelativa delle durata di 4 settimane.
Il secondo problema riguarda, invece, la sospensione decisa dall’Azienda ospedaliera di Desenzano del Garda del pagamento del medico prelevatore che opera nel Centro trasfusionale assieme a un collega. Se quest’ultimo deve assentarsi per una ragione qualunque, il servizio rischierebbe di bloccarsi.
Nel suo ultimo intervento, il presidente Fontanella ha contestato questa decisione in quanto è, per legge, dovere per l’Azienda ospedaliera assicurare, a sua cura e a sue spese, la presenza del medico prelevatore.
L’Avis gardesana, forte dello spirito di sacrificio che da sempre la guida, non si è però persa d’animo e, insieme alle sezioni di Salò e Gavardo, ha deciso di accollarsi la spesa di 12 mila euro per la borsa di studio da erogare al medico per un periodo massimo di tre mesi.

 

 

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