Smog, solo in città il blocco del traffico

Domenica se non piove strade del capoluogo vietate alle auto dalle 8 alle 20. Il protocollo anti-Pm10 invece non decolla in provincia. "Mancano i tempi tecnici".

(p.f.) Fatica a decollare il protocollo anti-Pm10. Sabato saremo al dodicesimo giorno si esuberi, una situazione che, stando al protocollo sottoscritto lo scorso 28 ottobre da 21 Comuni, dovrebbe far scattare automaticamente il blocco totale del traffico in tutti Comuni firmatari.
Ma l’automatismo del provvedimento si è arenato sulla chiusura delle provinciali. “Non ci sono i tempi tecnici”, ha spiegato l’assessore provinciale Teresa Vivaldini al termine di un incontro con Prefetto e comune di Brescia, “per chiudere le strade provinciali, individuare percorsi alternativi e comunicare tutto ai cittadini”. Durante l’incontro, è stato comunque intrapreso un percorso per individuare i criteri affinché, in futuro, la chiusura delle provinciali scatti automaticamente.
“E’ molto complicato”, ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Paola Vilardi, “sarà sicuramente un lavoro difficile, ma l’intento è condiviso da tutti, dai comuni, dalla Prefettura e dalla Provincia, per cui riusciremo a individuare i criteri quanto prima”. Intanto, per domenica prossima, di certo c’è solo che, se nel frattempo non  dovesse piovere, il comune di Brescia chiuderà le strade al traffico. Gli altri municipi del protocollo potranno decidere autonomamente, ma, con la Triumplina che resta accessibile alle auto, è poco probabile che i sindaci della Valtrompia opteranno per il blocco.
“Per questa volta va così”, ha aggiunto Vilardi, “ma il blocco totale in città non è una soluzione da poco”. Dalle 8 alle 20, infatti, le strade bresciane restano chiuse a tutti i mezzi privati. Non ci saranno Euro 5 né incontri sportivi che tengano, perché potranno circolare solo le auto elettriche. Restano salve le eccezioni per forze di polizia, mezzi di soccorso, medici e veterinari in visita urgente, Tpl, mezzi di trasporto di persone sottoposte a terapie indifferibili, autoveicoli di lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione del Tpl, veicoli dei sacerdoti e degli operatori dell’informazione. Domani la Loggia darà la conferma ufficiale.
“E’ vero che l’applicazione del protocollo è un po’ travagliata”, ha precisato Vivaldini, “ma teniamo presente che Brescia è la prima provincia in Italia che pensa ad un’azione concertata che includa così tanti soggetti. E’ un passo molto importante, a cui guardano anche altre province italiane”.

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