Rumore, Legambiente: “Iseo aumenta limiti”

L'associazione del Basso Sebino critica il provvedimento comunale preso in consiglio di alzare il livello massimo di rumore consentito in paese.

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Rumore Iseo(red.) Dopo l’approvazione in Comune a Iseo, nel bresciano, del nuovo regolamento sul rumore, Legambiente del Sebino critica il provvedimento. “Senza nessun confronto, richiesto ufficialmente, con cittadini e associazioni, in un blitz notturno il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento sul rumore. Si tratta di un provvedimento che aumenta i limiti di rumorosità stabiliti dalla legge nazionale – osserva il presidente Dario Balotta – portandoli da 45/50 a 70 decibel attraverso una deroga generalizzata a tutti dehors degli esercizi cittadini.
Viene consentita una rumorosità notturna specifica di un’area industriale e produttiva priva di abitazioni, tale da peggiorare la qualità della vita del paese e rendere difficile il riposo notturno mettendo a repentaglio anche la salute dei cittadini visto che sarà possibile per quasi tutti i giorni dell’anno, grazie alla deroga, emettere rumore fino all’1 per i feriali e alle 2 di notte per i festivi. Questo nuovo regolamento è in contrasto con meno impattanti e positive prassi di località turistiche che invece puntano sul turismo sostenibile – continua Balotta – a partire dalle contenute emissioni di rumore e hanno deciso di dare una nuova e moderna opportunità turistico ricettiva al proprio territorio.
Iseo, bellezza naturalistica, paesaggistica e artistica del Sebino rappresenta uno dei fattori più stimolanti per promuovere attività turistiche a basso impatto ambientale, fortemente attrattive per il mercato nazionale e internazionale. Peccato che anche in questa occasione l’amministrazione comunale abbia preso la strada sbagliata e si dimostri ancorata a un idea di turismo provinciale. Iseo non è Rimini, ma un luogo ricercato per la sua peculiarità che non può essere snaturata dalla ‘legalizzazione’ generalizzata del rumore e degli
schiamazzi notturni. Per questo valuteremo se fare o meno ricorso al Tar”.

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