Stamina: “Quello di Rita è omicidio”

Il numero due di Stamina Marino Andolina va all'attacco dei medici del Civile che hanno sospeso le cure. "Ci sarà un massacro di innocenti".

(red.) Vanno all’attacco dei medici i vertici di Stamina e non lesinano minacce legali.
“‘Rita aveva diritto alle cure, aveva un’ordinanza favorevole. Da Brescia dovranno rispondere ai giudici, prima che alla loro coscienza. Prima o poi qualche magistrato si arrabbierà. Ci saranno conseguenze penali inevitabili”. Così Marino Andolina, vice presidente di Stamina Foundation, ascoltato questa mattina nell’audizione della Commissione Sanità in Regione Lombardia, ha reagito alla notizia della morte della piccola Rita, la bambina di due anni e otto mesi di Modica affetta da malattia di Niemann Pick, deceduta nella mattinata di martedì 3 giugno. ‘
“Mi fidavo dei medici di Brescia, sono persone per bene, non posso credere che abbiano scritto quella lettera immonda. L’ hanno firmata con la pistola puntata alla nuca, perché un dipendente pubblico deve fare quello che gli dice il suo superiore”, ha detto ancora Andolina, a margine dell’audizione, a proposito del rifiuto dei camici bianchi dell’ospedale lombardo di praticare le infusioni.
”Sono persone – ha aggiunto – che ora rischiano un’accusa di omicidio con dolo eventuale, non di essere incriminati come me da Guariniello, ma di un crimine più serio”. Per la piccola Rita, morta ieri (martedì, ndr), il Tribunale del lavoro di Ragusa, infatti, una settimana fa aveva imposto agli Spedali Civili di Brescia di trovare un medico che potesse applicare il metodo di Vannoni. ”Ho sentito il padre di Rita – ha spiegato Andolina – e mi ha detto di aver bisogno di qualche giorno per affrontare il lutto, perché la bambina ha anche sofferto. Ma lui mi ha detto che ricorrerà legalmente. Non gliela perdona. Non tanto per sua figlia che ormai è morta, ma per gli altri bambini. Perché dopo Rita ce ne saranno altri. Ci sarà un massacro di innocenti”.

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