Montichiari, il territorio è accerchiato

Tra discariche, Pm10 e cattivi odori, destano non poche preoccupazioni i primi risultati dello studio condotto dallo staff dell’ingegner Magro con Q-Cumber.

(red.) Il territorio di Montichiari è malato: molte discariche, emissioni nell’atmosfera e stato di salute dei corsi d’acqua che preoccupa non poco. Ora, dopo tanto lavoro, per lo Studio ambientale commissionato da Comune e Comitato Sos Terra è venuto il momento venire allo scoperto.
Il percorso di analisi dei fattori di rischio affidato allo staff dell’ingegner Giuseppe Magro, che ha in Q-Cumber, un social forum ambientale, il proprio fiore all’occhiello, sta cominciando a dare i primi risultati. Riscontri che saranno presentati mercoledì sera nel corso di un incontro organizzato proprio da Sos Terra e da Coop-Consumatori Nordest.
Partendo dal presupposto che per quanto riguarda l’area monteclarense le premesse rappresentano già un trattato di criticità ambientale (16 discariche e 16 impianti di trattamento rifiuti, per non parlare poi di un Piano cave che identifica l’Ate 43 come l’Ambito estrattivo col maggior quantitativo di materiale “cavabile” rispetto agli altri Ate provinciali), quanto emerso su Q-Cumber lascia poco spazio alle interpretazioni. A cominciare dalla qualità dell’aria: su 15 indicatori del Database Emissioni in Aria, ben 14 hanno rilevato livelli di emissioni inquinanti superiori alla media bresciana. La situazione migliora, ma di poco, rispetto allo stato ecologico dei corsi d’acqua (indice Seca) che viene definito tra il sufficiente e lo scarso. Come se non bastasse, spostando la lente su Vighizzolo, la valutazione dello stato chimico delle acque sotterranee (indice Scas) parla di caratteristiche idrochimiche generalmente buone, ma con alcuni segnali di compromissione.
Si arriva quindi alla questione “stressor”, ovvero quei fattori che possono causare sofferenza al territorio: lo studio, fino ad ora, ha messo sotto i riflettori più di 1.000 potenziali emissioni di Pm10 e Pm2.5 in aria, più di 500 potenziali emissioni di odori, circa 1.200 potenziali emissioni acustiche, più di 200 potenziali emissioni di inquinanti nella matrice acqua. Notare bene: circa il 10% di questa emissioni sono da attribuire alle discariche.
Ovviamente il lavoro di questi mesi non ha trascurato la questione Vighizzolo: lo scorso settembre Provincia, Arpa Brescia e Asl hanno ricevuto le segnalazioni delle “molestie olfattive” pubblicate dai cittadini su Q-Cumber. Dati, numeri che fanno paura e preoccupazioni più che motivate, per un ambiente che pare proprio sotto assedio.

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