Via Orzinuovi, il campo sinti verso lo sgombero

Le famiglie residenti non sono soddisfatte delle proposte della Loggia che però annuncia la linea dura: lo spazio chiuderà comunque il 30 giugno.

(p.f.) Il campo sinti di via Orzinuovi ha le ore contate. O accettano, entro il 10 giugno, le proposte fatte dalla Loggia e che implicano di lasciare il campo per sedi definite “più dignitose” (un’ipotesi che non piace alle famiglie residenti), o si andrà alla progressiva sospensione delle utenze (saranno staccate acqua e corrente, chiusi i servizi igienici), fino alla chiusura definitiva del 30 giugno, con sgombero di chi non avrà lasciato il campo.
“Lo prevedono gli accordi”, ha spiegato il vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi, “noi abbiamo ragione, abbiamo fatto un lungo percorso volto a favorire l’integrazione di queste persone e a offrire loro migliori condizioni di vita. Ora è arrivato il momento che rispettino gli accordi anche loro”.
Gli accordi in questione sono quelli contenuti nel patto di cittadinanza, firmato nel 2010 dai tre clan sinti residenti in via Orzinuovi e il Comune. Accordi che prevedevano da una parte l’impegno dell’amministrazione a porre mano alla situazione del campo comunale, “fatiscente”, ha ricordato Rolfi, “e per certi versi abusivo”. La riqualificazione era costata circa 120mila euro. Dall’altra parte, alle famiglie sinti si chiedeva di pagare almeno in parte i costi delle utenze, che fino a quel momento erano stato a carico completo del Comune. Inoltre, le famiglie avrebbero dovuto lasciare il campo entro un anno dal loro insediamento.
“Queste popolazioni non sono più nomadi, ma sedentarie. E’ giusto quindi che vivano rispettando le regole e sostenendosi autonomamente”. Nel frattempo, le utenze non sono state sempre pagate, e, soprattutto, pare che i sinti abbiano cambiato idea. Ad anno scaduto (la deadline era il febbraio 2012), solo una delle 19 famiglie presenti ha lasciato via Orzinuovi per andare nel centro di emergenza abitativa di via Borgosatollo 19. Le altre non vogliono saperne di lasciare la loro casa.
Non piacciono ai più le proposte della Loggia, che sono: abitazioni Erp per tre famiglie in cui sono presenti minori disabili, che avrebbero per tanto diritto ad entrare immediatamente in alloggio convenzionato; trasferimento, per le altre 15, nel campo di via Borgosatollo o in alloggi privati a prezzi convenzionati; l’impegno del Comune a sostenere le famiglie nel pagamento degli affitti.
“Risparmieremmo comunque, perché oggi una famiglia nel campo di via Orzinuovi ci costa più di 4.435 euro; se fosse in un alloggio in affitto, ci costerebbe 2.760 euro”. Risparmio economico ma anche vittoria ‘morale’, visto che obiettivo dell’amministrazione, sin dal suo insediamento, era di chiudere tutti i campi nomadi presenti in città.
“Anche in quello di via Borgosatollo, dove vivono 140 rom e 15 sinti”, ha ricordato l’assessore ai servizi sociali Giorgio Maione, “ci sono particolari condizioni. Si può restare infatti per al massimo due anni, e abbiamo visto che in effetti chi passa da lì trova poi lavoro e riesce a prendere una sua casa in affitto”. Ma in via Borgosatollo i sinti non ci vogliono andare, per presunte incompatibilità con i rom. “Eppure non ci risulta che ci siano frizioni tra i rom e i sinti che attualmente ci abitano”, ha precisato Maione.
Oppure, potrebbero accettare di andarci, ma tutti insieme. “E questo non va bene, sia perché non ci sono le strutture”, ha spiegato Rolfi, “sia perché si verrebbe a riproporre lo stesso modello di campo che c’è in via Orzinuovi”. L’altra ipotesi proposta dai sinti sarebbe di andare tutti insieme in alloggi Erp, possibilmente in uno stesso palazzo. “A parte che nessuno ha ancora presentato domanda per un alloggio Erp”, ha commentato Maione, “ma non è possibile fare favoritismi, dovrebbero comunque essere inseriti in liste d’attesa, come tutti i normali cittadini”. A parte, ovviamente, le tre famiglie che, vista la presenza di minori disabili, potrebbero entrare in una casa popolare già da domani.
“Stanno anteponendo le logiche del gruppo”, ha accusato Rolfi, “al benessere degli individui, perché i bambini avrebbero solo vantaggi dal risiedere in un appartamento”. Per la Loggia di restare in via Orzinuovi, invece, non se ne parla, anche per questioni economiche: il campo è stato rifatto da poco, ma la manutenzione costa e, soprattutto, il contributo dei sinti non basta a coprire i costi per acqua ed elettricità.
“L’unica soluzione”, ha concluso Rolfi, “è accettare le proposte”. Se entro il 10 giugno arriverà il sì dai capifamiglia sinti, cinque famiglie saranno subito sistemate in alloggi Erp e in via Borgosatollo, dove già ci sono due alloggi disponibili. Gli altri resterebbero in via Orzinuovi per il tempo necessario a trovare la sistemazione adeguata per tutti. Se dovesse essere confermato, invece, il rifiuto, il 30 giugno i 73 residenti saranno definitivamente sgomberati.

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