Migranti, sindaci pronti, ma a certe condizioni

Lettera congiunta di Acb e Provincia alla prefettura. Disposti all'accoglienza diffusa, ma controlli su strutture ed essere informati di nuovi arrivi.

(red.) I 125 comuni bresciani che non hanno ancora aderito alla politica di micro accoglienza, chiesta dalla prefettura per ospitare i migranti, potrebbero avvicinarsi ed essere coinvolti. Ma con diverse condizioni, che vanno dalla collaborazione su tutti i fronti ai controlli sulle strutture che ospiteranno i richiedenti asilo. E’ quanto emerso dall’atteso incontro di mercoledì 21 settembre al Broletto tra il presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli, quello dell’Associazione Comuni Bresciani Gabriele Zanni e la consigliera provinciale all’Immigrazione Laura Parenza. I primi cittadini e assessori che hanno partecipato in rappresentanza dei loro comuni scriveranno una lettera congiunta con l’Acb e la Provincia per proporre le condizioni affinché l’accoglienza diventi più estesa.
Di fatto, si chiede una gestione trasparente, dai controlli sulle condizioni igieniche e sanitarie degli stabili individuati, alle strutture gestite da privati e associazioni. Ma anche arrivi proporzionati al numero di abitanti, massima collaborazione nell’essere informati su spostamenti e trasferimenti di migranti e premi per i comuni accoglienti. Dalla prefettura fanno sapere che saranno svolti degli incontri dedicati, come quello con Montichiari, per definire la situazione tra i gruppi di comuni vicini. Intanto, sono emerse nuove situazioni. Ad Acquafredda, per esempio, i residenti sono in allarme dopo aver assistito a movimenti che possono preludere all’arrivo di migranti. A Vobarno, invece, sembra che ne siano arrivati una ventina, ma tutti ne abbiano saputo solo al momento del trasferimento in paese.

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