Brescia, iniziato il processo per la scomparsa di Mario Bozzoli

Un centinaio di testimoni chiamati a deporre durante il dibattimento. L'unico imputato è il nipote Giacomo.

(red.) Nella giornata di ieri, giovedì 14 gennaio, alla Corte d’Assise di Brescia è iniziato uno dei processi più attesi degli ultimi anni. Si tratta di quello connesso alla sparizione dell’imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli dello scorso 8 ottobre del 2015. Per quei fatti – la procura generale che ha avocato l’inchiesta ritiene si sia trattato di un omicidio – l’unico imputato di omicidio volontario e distruzione di cadavere è il nipote Giacomo Bozzoli.

Nel corso della prima udienza sono emersi anche dei cattivi rapporti familiari all’interno della famiglia dell’imprenditore, tanto che Mario, come si è scoperto, era intento a far tenere alla moglie Irene Zubani dei fogli come sorta di contabilità parallela sul materiale che usciva ed entrava dall’azienda. Infatti, sembra che temesse che i nipoti potessero portare via qualcosa. Il dibattimento è iniziato con le testimonianze delle prime forze dell’ordine e la prima sensazione, di quel momento, che l’imprenditore si fosse allontanato in modo volontario.

In seguito si è anche partiti dalla ricostruzione degli spostamenti di Giacomo Bozzoli alla guida della sua auto nei frangenti della sparizione dello zio. Secondo l’accusa, l’unico imputato avrebbe atteso lo zio imprenditore nello spogliatoio della fonderia prima di aggredirlo, portare fuori il corpo, caricarlo in auto e abbandonato in un posto mai venuto alla luce. E ieri, durante l’udienza del processo in cui la moglie della vittima Irene Zubani, insieme ai due figli, si è costituita parte civile, la stessa donna ha detto “non ammetto e non permetto che la sua memoria venga infangata”. Il processo è stato aggiornato al 25 febbraio e si proseguirà con il sentire il centinaio di testimoni chiamati a deporre.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.