Aflatossine nel latte, primo rinvio a processo

(red.) Dopo l’allevatore di Leno, mercoledì 5 ottobre è toccato a un altro produttore di latte vedersi analizzare la posizione dal tribunale di Brescia nell’ambito dell’indagine sulla contaminazione di latte con le aflatossine. L’indagato non si è presentato in aula, mentre è accusato dalla procura di aver spesso dato latte alterato ai caseifici della bassa bresciana. Tanto che su questo tema era scoppiato lo scandalo, per opera dell’inchiesta aperta dal pubblico ministero Ambrogio Cassiani e non solo nel bresciano. L’allevatore si è visto così formalmente imputato dal giudice Giovanni Pagliuca che lo ha rinviato a giudizio a partire dal 21 settembre 2017 per adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari e frode in commercio.
Fino a febbraio sono programmate diverse udienze nei confronti degli oltre cento indagati, tra cui alcuni titolari degli stabilimenti che hanno ricevuto il latte adulterato. In vista del processo al secondo, si sono già costituite parti civili Adiconsum e Legambiente. Il Consorzio Grana Padano, invece, si è posto parte civile nel procedimento a carico dell’allevatore di Leno che era già stato sentito. Nella testimonianza aveva detto che i dati sulle aflatossine oltre i limiti erano riferiti a latte non venduto ai caseifici. In ogni caso sulla sua posizione si deciderà l’11 novembre.