Parma, sequestrati 4,6 mln a Ghirardi

L'ex presidente avrebbe favorito l'ingresso di un socio presentando un bilancio "occultato" senza debiti e precedente al crac finanziario.

Ghirardi(red.) “Bilancio occultato per convincere nuovi soci a entrare nel Parma calcio”. E’ l’accusa con cui il tribunale di Brescia ha sequestrato beni di proprietà dell’ex presidente Tommaso Ghirardi del valore di 4,6 milioni di euro. La vicenda riguarda l’ingresso nella compagine ducale, fallita e retrocessa in serie D, della società energetica Energy TI Group. Nel 2014, prima dei noti problemi economici, aveva rilevato il 10% della squadra di calcio immettendo quasi 4 milioni di euro nelle casse.
Stando all’accusa con cui il tribunale ha accolto il ricorso del gruppo energetico, Ghirardi avrebbe mostrato il bilancio del giugno 2013, prima che iniziassero le turbolenze con il crac. L’ex presidente ha anche venduto i marchi registrati e la pubblicità alla Parma Brand Srl. Operazione che ha consentito di incassare quasi 47 milioni di euro e inseriti nel bilancio, ma sul quale la giustizia vuole vederci chiaro. Grazie a quel documento, infatti, avrebbe poi favorito l’ingresso della società energetica e presentato al resto del Cda una situazione senza debiti.

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