«Brescia, strade più sicure per i ciclisti»

Lo chiede Dario Balotta di Legambiente, dopo il tragico incidente avvenuto martedì 13 agosto in via San Zeno, nel quale ha perso la vita un 36enne.

(red.) «La tragica morte di un ciclista di martedi 13 agosto, investito da un furgoncino in Via S. Zeno a Brescia, riapre con forza il tema della sicurezza stradale in città e non solo di quella dei ciclisti».
Lo afferma Dario Balotta di Legambiente, il quale evidenzia che «si scarica spesso sui ciclisti, l’anello debole della catena assieme ai pedoni, il deficit di sicurezza che caratterizza la circolazione in città. I ciclisti morti nelle città italiane nel 2011 sono cresciuti, passando da 263 a 282. Le strade cittadine si confermano pertanto luoghi molto pericolosi non solo per ciclisti ma anche per pedoni, motociclisti ed automobilisti. Le politiche di sicurezza sono il grande assente nelle città, tra cui Brescia».
Per il responsabile trasporti dell’associazione ambientalista, «urgono interventi di moderazione e gestione del traffico, come la regolamentazione del carico scarico delle merci. Normalmente i Europa i furgoncini come quello che ha investito il ciclista  possono circolare solo il mattino presto o in serata,velocità massima in alcune arterie della città (come quella dell’incidente) a 30 Km/h, maggiori aree pedonalizzate, manutenzione delle strade e della segnaletica orizzontale e verticale (anche questa possible causa dell’incidente mortale). Strade sicure significa anche città più vivibili».
«Parte anche da qui», conclude Balotta, «il rilancio della mobilità sostenibile e il metrobus non può assorbire tutte le attenzioni e tutte le risorse comunali».

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