Aib risponde a Cisl: “Noi pronti al dialogo”

Fabio Astori, vicepresidente delle relazioni industriali dell'associazione bresciana, replica al segretario Torri. "Antagonismo lasci spazio a collaborazione".

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(red.) A pochi giorni dal messaggio che il segretario di Cisl Brescia, Enzo Torri, ha inviato ad A.I.B., invitando l’associazione degli industriali bresciani a nuove e più coraggiose relazioni industriali sul versante della partecipazione, arriva la risposta di Fabio Astori, vice presidente relazioni Industriali A.I.B.
«Non voglio far cadere nel vuoto l’invito di Torri: per la stima verso la persona e l’equilibrio che contraddistingue il suo operare e perché l’invito raccoglie in maniera acuta un passaggio importante del discorso di insediamento di Marco Bonometti, sull’assoluta necessità del cambiamento dei parametri di approccio al problema del lavoro e dei rapporti tra organizzazioni. Il dibattito sulla partecipazione appare superato, soprattutto per le parole, troppe, usate senza costrutto, e comunque lasciate lì. A Brescia da un lato il sindacato lamenta una disoccupazione crescente e una sempre maggiore difficoltà nel promuovere incrementi salariali, dall’altro le imprese stentano a sopravvivere di fronte a burocrazia asfissiante,credito inaccessibile, costo del lavoro tra i più alti d’Europa. La loro scelta non può essere allora che quella della riduzione della base produttiva, della rinuncia a nuovi investimenti con il rischio del decentramento produttivo».
Per Astori, è altrettanto difensiva la strategia sindacale, tesa a mantenere le conquiste ottenute, all’irrigidimento dell’impiego del lavoro, alla tutela ad oltranza dell’occupazione. «Per entrambe le parti, la tentazione di trarre vantaggio dalla crisi per alterare i tradizionali equilibri di forza. In realtà nessuna delle due parti ha oggi gli strumenti o i mezzi per costruire da sola un modello di sviluppo che consenta la ripresa. Solo insieme possono superare la crisi, a partire da una diversa qualità del modo di essere parti sociali. Non lasciando che siano gli economisti a delineare il futuro, bensì tracciando una strada che possa essere punto di riferimento anche per la politica».
Astori sostiene che esistano i presupposti per un superamento della contrapposizione e perché, con grande pragmatismo, siano avviati processi che investano parallelamente la situazione delle imprese e dei lavoratori, assecondando trasformazioni strutturali e favorendo investimenti, reddito e occupazione. «Può avvenire anche a livello di territorio, ma con l’impegno che l’antagonismo lasci spazio alla collaborazione. E’ positivo sentire il sindacato che dichiara la volontà di andare oltre la barriera delle ideologie e delle pregiudiziali, a favore di un più realistico e pragmatico apprezzamento delle esigenze concrete della nostra economia. Per questo dico a Torri che raccolgo il suo invito, che AIB è pronta al dialogo».
Per Astori è, però, necessario scoprire cosa c’è al di là delle generiche dichiarazioni di disponibilità e per farlo si dovrà scendere sul piano della concreta operatività. «Perché le soluzioni non sono sempre a portata di mano, e solo relazioni costruttive potranno creare i presupposti per realizzarle. Penso sia anche necessario che, da parte di tutti, cambi qualcosa, anzi molto».
All’orizzonte c’è il contratto della gomma plastica da rinnovare. «Spero che ciò possa avvenire al più presto. Ma – salvo il fatto che il titolo abbia tradito il pensiero, e salvo che la situazione possa essere diversa da come è stato possibile percepirla -perché per un contratto nazionale Brescia sceglie di scioperare da sola? Fare la mosca bianca attrae forse gli investimenti di terzi nella nostra provincia? O stimola a non delocalizzare? Dico questo non per polemica, non è più il tempo, ma per dare un contributo ad una riflessione che appare necessaria e rapida, se vogliamo dia buoni frutti».

 

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