“Mercatini, capri espiatori della crisi economica”

Fratelli d'Italia replica alle accuse di Confesercenti Brescia sulla "concorrenza sleale" effettuata dalle attività su piazza, come mercatini agricoli o di hobbistica.

(red.) Concorrenza sleale da parte dei mercatini agricoli o di hobbistica? Fratelli d’Italia non ci sta e replica alle accuse mosse da Confesercenti Brescia che ha chiesto a Regione Lombardia di unificare le regole amministrative per tutti i commercianti su area pubblica.
“Desideriamo esprimere la nostra contrarietà di fronte ad un attacco immotivato e privo di ogni razionale fondamento”, si legge in una nota di Fratelli d’Italia di Brescia. “Che il commercio risenta oggigiorno delle difficoltà della crisi è sotto gli occhi di tutti, e il ridursi della frequentazione di aree tradizionalmente deputate ad esso (come i centri storici) concorre al problema. Proprio per questo riteniamo siano ancor più significative e necessarie tutte quelle iniziative utili a farle ripopolare, eventi come mercatini o occasioni conviviali”.
Per il partito di Ignazio La Russa, “è questo, d’altronde, anche un modo per recuperare e riscoprire alcune tradizioni che si legano a filo doppio al nostro territorio, di forte valenza culturale e sociale prima ancora che commerciale, ma né più né meno utili anche ad alimentare l’indotto del turismo e, quindi, del commercio. Non solo: ritenere che tali occasioni possano minare l’attività dei commercianti stanziali è assolutamente erroneo”.
Perché? Per Fratelli d’Italia, innanzitutto, “essi si rivolgono a targets assolutamente dissimili e, in second’ordine, nulla vieta a detti commercianti di alzare le serrande nei giorni o negli orari deputati ad eventi che, sicuramente, porterebbero avventori anche alle loro vetrine. Oltre questo c’è da dire che, ad esempio in molti dei cosiddetti “mercatini delle pulci”, gravitano, accanto a pochi “robivecchi improvvisati”, numerosissimi commercianti (artigiani, antiquari, stampatori, librai, ecc.) che trovano in essi ottime vetrine per promuovere le loro attività più tradizionali e ‘di bottega’”.
Rivolgendosi poi al direttore dell’associazione degli esercenti, Alessio Merigo che l’ha definito “pubblicità sleale”, Fratelli d’Italia  sottolinea che è proprio”la pubblicità l’anima del commercio”.
Parlando dei prodotti della terra, Fratelli d’Italia sottolinea come “Coldiretti ha già replicato esaustivamente sulla qualità igienico-sanitaria della vendita al dettaglio. Ci limitiamo a dire che se la qualità e il costo del prodotto fornito all’utente finale siano per quest’ultimo vantaggiosi non si dovrebbe parlare di concorrenza sleale, bensì di concorrenza (e non è anche questa alla base del buon commercio?)”.
“A nostro avviso”, continua la nota, “il problema va ben oltre, e riecheggia certe assurde prese di posizione che richiamano i passati tentativi di annullare le tavolate estive: ieri come oggi Confesercenti si è scagliata contro iniziative di fondamentale utilità sociale che non sottraggono clienti ai suoi sostenitori, ma si limitano a coinvolgere persone che altrimenti non uscirebbero di casa, portandole a vivere la città ed interagire con la comunità (spesso prendendo un caffè o approfittandone per una spesa negli stessi locali dei detrattori degli eventi che le hanno portate ad uscire)”.
“Scagliarsi contro i mercati dei Produttori a Km 0 non è, a parer nostro, che l’ennesimo tentativo di cercare degli alibi o inconsistenti capri espiatori per una situazione di disagio generalizzato, in più minando l’importanza delle buone tradizioni della nostra terra”. Conclude Fratelli d’Italia che annuncia anche una raccolta firme e manifestazioni in piazza “pur di tutelare” tali attività.

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