Tagli: “Molgora, lacrime di coccodrillo”

Pier Luigi Mottinelli, a capo della commissione Bilancio in Broletto, stigmatizza le parole del presidente sui tagli all'ente. "Lega Nord responsabile dei maggiori oneri richiesti".

(red.) “Lacrime di coccodrillo”. Così definisce le dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente della Provincia Daniele Molgora, il consigliere Pd in broletto Pier Luigi Mottinelli, presidente della Commissione Bilancio.
Il riferimento è ai costi che i bresciani dovrebbero sostenere per far fronte alla manovra finanziaria del Governo Monti ricordando al numero uno in Broletto che “sembra dimenticare come negli ultimi anni sia stato parlamentare a sostegno dei vari Governi Berlusconi-Bossi, otto anni su dieci, che hanno affamato l’Italia e reso necessario l’intervento del Presidente della Repubblica”.
“In questi anni”, continua l’esponente del Partito Democratico, “il governo della Provincia, con assessori al Bilancio leghisti prima (Massimo Gelmini e Guido Bonomelli) e con il presidente adesso,  si sono vantati di avere la pressione fiscale minima tra le Provincie italiane, accumulando però, ad esempio, per una serie innumerevole di rotonde stradali (si dice più di trecento) e spese per la comunicazione durante la Giunta Cavalli (in dieci anno circa otto milioni di euro) un debito che a noi risultava di 504 milioni euro, ma che alla stampa Molgora dichiara di 584 milioni (vantandosi di averli ridotti a 487)”.
“Numeri di indebitamento”, sottolinea Mottinelli, “che non hanno paragoni in Italia”. Il presidente della Commissione Bilancio della Provincia fa poi l’elenco delle entrate proprie della Provincia, “che si sostengono sul mercato dell’auto”, afferma Mottinelli, che, per il 2011 prevedevano: “imposta per la Trascrizione (Ipt) da 26, 1 milioni di euro a 28, 4, a cura di un aumento dell’imposta prevista per legge dal Governo Berlusconi-Bossi (con previsione di un aumento a consuntivo); assicurazione Rca da 48,7 a 49 milioni di euro”.
“Si è omesso come, nel corso del 2011”, prosegue il consigliere dell’opposizione, “dopo una lunga discussione consiliare, dove si voleva addirittura sanzionare con autovelox strade ancora con limiti provvisori (vedi la viabilità Sebina), la Provincia ha istituito una “tassazione selettiva” sugli automobilisti che si muovono per lavorare,  con una previsione di incassare per sanzioni da codice della strada 4, 6 milioni, che sono poi saliti a 5,9 e che al rendiconto si prevedono aumentino ancora”.
“La propaganda leghista”, prosegue Mottinelli, “lamenta come nel 2012 per le 111.152 imprese bresciane il caro bolletta del governo Monti significherà circa 6,5 milioni di euro in più da pagare allo Stato”.
“A questa giusta lamentazione ha fatto eco il presidente dell’Associazione Artigiani Enrico Mattinzoli, lamentando come la determinazione dell’aliquota dell’accisa sull’energia elettrica impiegata, per qualsiasi uso, in locali e luoghi diversi dalle abitazioni, passando da provinciale a statale, dal 1° gennaio 2012 è salita a 0,0121 euro, cioè 12,1 euro per 1.000 chilowattora di consumo. Tutto questo, a detta di Molgora, a causa dell’abolizione delle Provincie”, prosegue la nota dell’esponente del Pd.
“Serve ricordare a Molgora”, continua il consigliere in Broletto, “come sia stato proprio il ministro Calderoli a ridurre l’autorevolezza delle Provincie, vantandosi di prevedere per quelle delle dimensioni di Brescia un numero di Consiglieri provinciali pari a 14, invece dei 36 attuali, riducendola di fatto ad un Consiglio comunale di medie dimensioni”.
“Per non dire di come le proposte del Partito Democratico nei Bilanci di Previsione 2010 e 2011, cioè di alienare parte delle quote delle società autostradali Brescia Padova e Centro Padane per ridurre il debito e rispettare il patto di stabilità, non siano state mai prese seriamente in considerazione dal Presidente Molgora”.
Mottinelli ricorda anche come, attualmente, “il Comune di Brescia ha alienato la sua quota al gruppo romano Astaldi per 39 milioni di euro, pari al  3,85% della ‘Brescia-Padova’. Per non dire della recente vendita (ottobre 2010) della quota di A2A in Centro Padane al valore di mercato dell’azione ceduta pari a euro 32,70, contro gli euro 10 di valore nominale e della volontà dello stesso Comune di Brescia di vendere anche il proprio 10%”.
“Senza dismettere tutte le partecipazioni”, è la disanima del consigliere provinciale, “avremmo potuto incassare, nel corso del 2010 e 2011 una cifra di circa 50 milioni di euro, che ci avrebbero permesso di ridurre il debito, ripestare con più facilità il Patto di stabilità e pertanto liberare denaro corrente per le attività ed i pagamenti dei fornitori. L’indecisione della Giunta Molgora ci ha fatto perdere irrimediabilmente delle occasioni, colte invece da altre Provincie e Comuni. Così oggi ci troviamo le dichiarazioni del Capogruppo del Pdl che ipotizza lo sforamento del Patto di stabilità”. 
“I cittadini bresciani”, conclude Mottinelli, “dovrebbero chiedere i danni a chi ha governato la Provincia dal 1999 ad oggi, indebitandola, ingessandola e facendoci fare le figure barbine a livello nazionale come , ad esempio, è riportato  nelle cronache di questi giorni, il malgoverno della “cosa pubblica” sull’aeroporto di Montichiari”.

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