Il Cesare “eroe” che non piace alla Figc

La Federazione ha diffidato la casa editrice Chiarelettere dall'accostare il nome del ct degli azzurri al lancio di un libro ispirato alla sua figura.

(red.) Quel libro su Cesare Prandelli, il ct della Nazionale di calcio, non va proprio giù alla Figc che ha scritto una lettera di diffida alla casa editrice Chiarelettere, che ha pubblicato il romanzo dal titolo «Per favore non dite niente» di Marco Ciriello, ispirato ad una vicenda dolorosa dell’allenatore bresciano di Orzinuovi, ovvero alla sua scelta di abbandonare il mondo del calcio per stare vicino alla moglie malata terminale di tumore.
La storia raccontata da Ciriello ha come protagonista Marco, un ex calciatore, diventato un apprezzato allenatore. La sua carriera è in ascesa, finché la moglie Carla si ammala di cancro e Marco promette a se stesso di non lasciarla sola, decidendo di mollare la squadra che stava allenando. Così come fece mister Prandelli nel 2007, quando, alla notizia della grave malattia della moglie Manuela, decise di lasciare la direzione tecnica della Roma.
Nei giorni scorsi, la casa editrice di Lorenzo Fazio ha ricevuto dagli avvocati della Figc una lettera che diffida Chiarelettere dal pubblicare questo romanzo. Eppure il libro, come ha detto lo stesso autore, era stato inviato a Prandelli già a febbraio, perché potesse leggerlo in anteprima e così anche alla Federazione. Senza ottenre nè risposta nè commenti di sorta.
Eppure, qualche giorno fa lo studio legale Gallavotti Bernardini& Partners ha recapitato la lettera nella quale si vieta anche solo «l’accostamento della sua figura (di Cesare Prandelli, nrd.) al romanzo del Signor Ciriello o alle iniziative di comunicazione e di lancio del libro», che sarebbero da considerare «illecite». Con tanto di avvertimento di possibili azioni volte al ritiro dal mercato del libro o risarcimento del danno «qualora il libro fosse lesivo del nome o della reputazione del Signor Prandelli».
Nel romanzo (e non, un’autobiografia del mister orceano), tuttavia, non si fa alcun riferimento al nome di Prandelli, e, anzi, la figura di Marco, “ispirata” a quella dell’allenatore, mette in campo una serie di qualità e di buoni sentimenti che non potrebbero di certo danneggiare l’immagine del ct degli azzurri. La storia, romanzata, di un eroe positivo che, però, evidentemente la Figc non apprezza comunque.

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