“Picchiato senza motivo dalla Polizia ferroviaria di Brescia”

La testimonianza ai giornali di un 30enne che una settimana fa si era trovato a dormire in stazione. Protesta contro i metodi della Polfer.

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(red.) Si chiama Luca Esposito, ha 30 anni e, accompagnato e sostenuto dagli ultras di Brescia 1911, ha voluto rendere pubblica la propria testimonianza contro i metodi della Polfer, la Polizia ferroviaria di Brescia, raccontando alla stampa una disavventura che gli ha provocato “una costola rotta, una caviglia distorta e 30 giorni di prognosi”.
Ecco la sintesi del suo racconto ai giornali: “Era circa l’alba di domenica mattina e mi ero trovato in stazione dopo una serata in giro. Mi sono addormentato accanto ai binari, praticamente sulla riga gialla, posizione certo pericolosa. Sono stato svegliato a botte da due agenti in divisa, sono stato immobilizzato e portato in ufficio della Polfer. Qui, in uno stanzino, sono stato ancora colpito con i manganelli”.
In pratica l’uomo sostiene di essere stato pestato senza motivo e dopo essere stato visitato al pronto soccorso – è sempre il suo racconto –  si è rivolto a un legale, per decidere come procedere contro quella che considera una violenza gratuita. Non nega di essere “conosciuto alle forze dell’ordine” e di avere precedenti “per la politica”.
Anche gli ultras di Brescia 1911 hanno “deciso di denunciare pubblicamente quanto capitato, visto che si è trattato di un pestaggio e negli ultimi tempi ne capitano troppi”. Hanno anche esposto striscioni in stazione e allo stadio, che sono stati subito rimossi.

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