La maestra della “tecnica dell’abbraccio”: in manette romena di 37 anni

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(red.) I Carabinieri della Stazione di Breno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brescia, nei confronti di una cittadina romena di 37 anni. I reati contestati sono quelli di tentata rapina e furto con destrezza.
Tra i mesi di giugno e settembre 2020, la donna aveva messo a segno diversi colpi in provincia di Brescia e nel territorio della Valcamonica, agendo con la “tecnica dell’abbraccio”. Le sue vittime erano persone anziane, ultraottantenni, che venivano avvicinate nei piccoli centri dei locali comuni, nelle vicinanze di parrocchie o dei mercati rionali. Con un modus operandi collaudato, la straniera si avvicinava alla persona anziana con la scusa di proporle in vendita una maglietta o di richiederle informazioni. Con un movimento repentino riusciva invece a impossessarsi della catenina o dell’orologio.

In quasi tutti i casi, la vittima si rendeva conto del furto solo a distanza di diverse ore, dopo essere rientrata a casa.
L’indagine dei carabinieri è partita dalla denuncia presentata a Breno da un 69enne a cui la donna aveva provato a sfilare con violenza l’orologio. Vistasi scoperta si era data alla fuga a bordo dell’auto nella quale si trovavano quattro complici.
Gli accertamenti hanno permesso di identificare tutti i componenti della banda: gli uomini facevano da palo per dare copertura alla donna che operava sempre da sola.
Sono in totale otto i colpi che le vengono contestati nel provvedimento di arresto.
Tra le vittime anche una donna di 84 anni con problemi di deambulazione, cui era stata rubata una collana in oro. Ad altri due denuncianti erano invece stati sottratti degli orologi rolex del valore di 5000 e 2000 Euro.
La 37enne romena, da poco rientrata in Italia, è stata fermata a Brescia ed è stata poi associata in carcere. Dormiva in una casa abbandonata.
Sono stati invece indagati in stato di libertà i quattro complici connazionali, rispettivamente di 43, 32,25 e 19 anni.
Ai fini dell’identificazione dei componenti del gruppo criminale – fanno sapere i Carabinieri – sono state fondamentali le segnalazioni presentate in caserma dalle anziane vittime, in taluni casi raggiunte dagli stessi militari presso le loro abitazioni per formalizzare le denunce o per raccogliere utili testimonianze per l’indagine.

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