Rogo alto Garda, bruciati 30 ettari di boschi di resina

Incendio sotto controllo ieri pomeriggio dopo che era divampato all'ora di cena di domenica. Sicura matrice dolosa. All'opera tre canadair e tre elicotteri.

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(red.) E’ di circa 30 ettari andati in fumo il bilancio dell’incendio boschivo divampato domenica sera 13 gennaio intorno all’ora di cena sui monti sopra Tignale, sulla sponda bresciana dell’alto lago di Garda e messo sotto controllo solo intorno alle 18 di ieri, lunedì 14. La zona è quella di caccia alla pineta delle Coste, tra le località di Gardola e Prabione. Senza ombra di dubbio, come emerso, si tratta di un rogo doloso partito dal fianco della strada che porta verso verso la Forca. Domenica sera, a causa del buio e con l’impossibilità di intervenire direttamente, la situazione era stata monitorata a distanza, accertando anche il fatto che sul posto non ci fossero abitazioni minacciate dal fuoco.

Ieri mattina all’alba, grazie anche al fatto che non c’erano altre emergenze, sono giunti tre canadair e tre elicotteri da Roma e Genova che hanno domato le fiamme, divise lungo due tronconi verso il santuario di Monte Castello e la Forca. Da terra, invece, con tre vasche di rifornimento hanno operato i vigili del fuoco e gli operatori antincendio della Comunità montana del Parco Alto Garda Bresciano tramite i gruppi di Tignale, Tremosine e Limone. In fumo sono finiti soprattutto boschi resinosi e questa mattina, martedì, si valuterà eventualmente un altro intervento visto che il vento forte insieme alla siccità imperante in questi giorni potrebbe riaccendere qualche focolaio nonostante le bonifiche già avviate.

Di certo non si tratta di una situazione nuova dopo quanto era successo tra Tignale e Tremosine la scorsa estate. Dalle autorità sottolineano quanto sia stata decisiva la tempestività dell’intervento di spegnimento, mentre condannano il “comportamento criminale di qualche sconsiderato che crea non solo danni al territorio ma anche economici al comprensorio”.

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