Garda, carabiniere ferito in inseguimento

Mercoledì 6 tre malviventi hanno compiuto varie rapine in Trentino e forzato un posto di blocco. Speronati in auto a Limone, uno arrestato.

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Carabinieri(red.) E’ iniziato in Trentino e si è concluso in provincia di Brescia, lungo le sponde del lago di Garda, un inseguimento che mercoledì 6 gennaio ha tenuto impegnate varie pattuglie dei carabinieri. Tutto è partito proprio nel giorno dell’Epifania quando un gruppo di tre ladri, a bordo di una Renault Megane nera, ha compiuto quattro furti nella zona nord di Riva del Garda, in Trentino. Hanno colpito in via Grez e viale Trentino, ma nel momento in cui hanno cercato di mettere a segno la quinta rapina, sono stati sorpresi dalla proprietaria che stava tornando a casa. A quel punto è scattata la chiamata alle forze dell’ordine che hanno attivato alcuni posti di blocco e chiesto i rinforzi per fermare la banda. Così intorno alle 19 è partito anche l’inseguimento, mentre i malviventi in auto cercavano di trovare vie d’uscita verso il basso lago di Garda, nel bresciano.
Prima, in Trentino, non si sono fermati a un posto di blocco e hanno investito e ferito un carabiniere, poi sono arrivati fino a Limone del Garda dove sono stati fermati. In particolare, una pattuglia ha aspettato l’arrivo del veicolo per speronarlo nei dintorni del PalaCongressi e obbligarlo a interrompere la marcia. Due dei tre a bordo sono riusciti a scappare verso i monti della Val del Singol, ma il terzo, alla guida, un 31enne albanese, è rimasto bloccato e per lui sono scattate le manette. La perquisizione dell’auto ha permesso di trovare vari arnesi da scasso usati per commettere i furti, mentre le accuse si sommano per il conducente. Si parla di resistenza, possesso di arnesi da scasso, danneggiamento aggravato, violenza e lesioni personali. Il carabiniere ferito in Trentino, infatti, ha ricevuto una prognosi di dieci giorni. L’arrestato è stato condotto in caserma e per lui, da parte del sostituto procuratore di Brescia Alberto Rossi, è disposto il giudizio con rito per direttissima. Durante tutta la giornata di giovedì 7 gennaio i militari hanno controllato case abbandonate e baite sulle montagne locali per trovare i due complici, ma senza risultati.

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