Allevamenti visoni, 70mila firme a Grasso

Le hanno presentati alcuni attivisti per chiedere la chiusura delle strutture come quella presente nel bresciano, a Montirone.

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(red.) Ben 70.0000 firme sono state consegnate al presidente del Senato Pietro Gasso per chiedere l’abolizione di allevamenti di animali a pelliccia, come l’allevamento di visoni di Montirone, in provincia di Brescia.
L’associazione “Essere animali” aveva diffuso un video choc girato negli allevamenti di visoni in Italia, da cui era pertita la campagna “Visoni liberi”. «L’Italia segua il percorso etico e di rispetto per gli animali tracciato già da diversi paesi europei», chiedono dall’associazione Essere Animali alle istituzioni, «non è tollerabile che animali selvatici vengano chiusi in minuscole gabbie, uccisi in camere a gas e scuoiati solo in nome di una futile moda».
«Ben sei nazioni europee hanno già proibito l’allevamento di animali da pelliccia per motivi etici. L’Italia dovrebbe seguirne l’esempio, dando ascolto alla sofferenza degli animali e anche a quell’83% di italiani che si dichiarano contrari a questa crudele pratica», afferma Francesco Ceccarelli, responsabile investigazioni di Essere Animali, che ha partecipato assieme ad altri rappresentanti del mondo animalista all’incontro con il presidente del Senato, «abbiamo consegnato le 70.000 firme di cittadini che hanno aderito alla nostra campagna visoni liberi. Auspichiamo che l’incontro con il Presidente del Senato porti in tempi brevi ad una discussione della legge già depositata grazie all’impegno di molti parlamentari».
Per chiedere questo importante passo il momento animalista si è presentato compatto davanti a Pietro Grasso, con la presenza di LAV, OIPA, ENPA e la presentazione di un’ulteriore petizione di queste associazioni forte di altre 100.000 firme.

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