Valcamonica, boom di «passeggiatrici»

Le zone più colpite sono quelle di Boario, Artogne e Piancamuno. Mondini: «chiediamo alla Prefettura un intervento congiunto. La situazione è allarmante».

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(red.) Il problema non è certo nuovo. E la soluzione, se di soluzione definitiva si può parlare, è difficile da trovare.  Nella bassa Valcamonica, specialmente nella zona di Darfo, sono sempre di più le prostitute. A preoccupare le istituzioni, oltre al numero delle ragazze (soprattutto di origine slava), sarebbe il fatto che il fenomeno non sia più circoscritto alle ore serali o notturne ma, al contrario, si verifichi per tutta la giornata.
E non è finita qui. A differenza di quanto avveniva negli anni ’90, infatti,  sarebbe in crescita anche il fenomeno della prostituzione maschile. A lanciare l’allarme è il sindaco del paese bresciano Ezio Mondini che, nei giorni scorsi, ha organizzato una riunione con tutte le forze coinvolte nel contrasto del fenomeno. La situazione, infatti, sarebbe sfuggita di mano al punto da convincere l’Amministrazione darfense a scrivere una lettera alla Prefettura di Brescia per chiedere aiuto.
Stando a quanto riportato da forze dell’ordine e servizi sociali, la zona più colpita sarebbe quella che da  Boario centro porta alla zona industriale, oltre alle aree artigianali di Artogne e Piancamuno. Da parte sua, Mondini ha dichiarato di aver richiesto alla Prefettura di mettere in atto un intervento congiunto tra le varie forze volto ad “arginare” il problema.

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