Brescia, famiglie con i conti “in rosso”

Secondo uno studio della Cgia di Mestre, nella nostra provincia il debito medio per nucleo è aumentato di 819 euro, portando il valore assoluto a 24.266 euro.

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(g.g.) Al 31 dicembre 2011 l’indebitamento medio delle famiglie italiane ha raggiunto i 20.107 euro.
Le più esposte con le banche italiane sono le famiglie residenti nella provincia di Roma, con un dato medio pari a 29.435 euro, seguono quelle di Milano, con 28.680 euro, di Lodi, con 28.560 euro, Monza-Brianza, con 27.891 euro e di Prato, con 26.930 euro.
E Brescia? La nostra città si posiziona al 12esimo posto della graduatoria stilata in una elaborazione condotta dalla Cgia di Mestre che, come ogni anno,  ha cercato di capire qual è lo stato di salute economico delle famiglie italiane.
In 12 mesi l’aumento medio dei debiti delle famiglie italiane è cresciuto di 911 euro. Dall’inizio della crisi (gennaio 2009), l’incremento è stato del +33,4%, pari, in termini assoluti, a 5.039 euro.
Nel Bresciano gli impieghi per famiglia ammontano a 24.266 euro, con una differenza di valore rispetto allo stesso periodo precedente pari a 819 euro in più. Sopra dunque la media nazionale (che vale 20.107 euro), ma lontana dal record negativo dei nuclei che vivono nella Capitale.
Rapportando poi il peso dell’indebitamento delle famiglie italiane sul reddito disponibile sono sempre le più ricche province del Nord a guidare la graduatoria: Lodi (79,3%); Como (67,7%) e Varese (64,6%).
Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici  italiane si è inteso quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, dai prestiti per l’acquisto di auto/ moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc.
Più in generale, come vanno  interpretare i risultati a livello territoriale emersi dalla elaborazione della Cgia?
“Premesso che le province più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati”, ha affermato il segretario Giuseppe Bortolussi, “è evidente che tra queste realtà in difficoltà vi sono anche molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni  bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci devono preoccupare relativamente.
Le famiglie residenti nelle realtà provinciali meno sofferenti con le banche e gli istituti finanziari italiani sono quelle di Vibo Valentia (9.429 euro), Enna (8.823 euro) e di Ogliastra (8.174 euro).
Con l’avvento della crisi sono state le province sarde a subire le variazioni di indebitamento più importanti: Olbia-Tempio (+159,6%), Carbonia-Iglesias (+147.9%) e Medio Campidano (+120.1%).

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