Vasco Rossi sul palco del Vittoriale, a Gardone la marea dei fan
In migliaia lo hanno aspettato per ore di fronte ai cancelli, ma i 1500 biglietti per assistere alla premiazione nel Teatro sono andati esauriti in pochissimo tempo. A introdurlo sul palco il presidente Bruno Guerri.
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Gardone Riviera. Bagno di folla davanti all’ingresso del Vittoriale per Vasco Rossi, alle 15.30 di mercoledì si sono aperti i cancelli ma migliaia di fan erano fuori già da ore.
La maggior parte delle persone nella calca non è riuscita a entrare, solo in 1500 sono riusciti ad accaparrarsi i biglietti prima di un “tutto esaurito” in tempi record. Alcuni però non si sono presentati, così il loro biglietto è stato annullato e il posto ceduto a qualcun altro. Era proprio in questo che speravano i fan rimasti a bocca asciutta, ma i “ripescati” sono stati comunque pochissimi.
Chi non è potuto accedere al Teatro è corso allora all’Auditorium, dove l’evento è stato trasmesso in live su un grande schermo. Per questa opzione l’ingresso era gratuito, ma anche in questo caso i posti sono finiti in pochissimo tempo.
Alle 16.30 l’ingresso del Vittoriale è stato chiuso, e alle 17 il cantautore è apparso davanti ai riflettori (come mostrano le immagini di Ezio Cairoli). Ad aspettarlo il quindicesimo Premio del Vittoriale, il prestigiosissimo titolo che la Fondazione assegna a personalità eminenti in diversi ambiti dell’arte e della conoscenza.
L’atmosfera era di festa e il meteo ha tenuto, nonostante il sole della scorsa settimana avesse definitivamente lasciato il posto a un’aria umida e fresca.
Vasco è salito sul palco accolto da un boato. Ha ringraziato il presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri, che lo ha introdotto davanti a decine di telecamere. Si è detto incantato dalla magnifica location, ma soprattutto onorato: ha rifiutato il paragone con D’Annunzio, un altro ribelle in grado di continuare a incantare attraverso le generazioni. Si è detto invece più vicino a Bob Dylan, cantautore che recentemente è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura.
Folla da stadio all’esterno, ma alla fine solo 1500 persone hanno potuto assistere a Gardone Riviera, nel Bresciano, alla premiazione di Vasco Rossi.
«D’Annunzio era un comandante vero – ha detto il rocker di Zocca- io sono comandante con la k, ma in verità faccio fatica a comandare anche me stesso, però tutte le cose che ho fatto le ho fatte coinvolgendo altre persone»”.
Vasco ha raccontato anche come scrive una canzone: «Devo essere in una dimensione senza tempo, prendo la chitarra, escono delle armonie e cerco di dare parole con i suoni. Descrivo una sensazione usando l’irrazionalità e non so mai che canzone uscirà».
Ha concluso ringraziando di cuore la Fondazione e la sua comunità, alla quale ha dedicato il prestigiosissimo premio.
Il presidente Giordano Bruno Guerri e il consiglio di amministrazione della Fondazione hanno deciso di assegnare il premio «al komandante che per il suo viaggio nella vita e nella musica ha inventato la definizione di “supervissuto”, ha costruito un genere, quello del rock italiano, adattando metrica, linguaggio e temi e rompendo ogni schema, ha sempre avuto il coraggio di osare e sfidare il tempo restando fedele a se stesso. Un ribelle gentile capace di mantenere intatta la passione, di incantare generazioni, specchiarsi nelle proprie ombre e tornare alla luce usando la bussola dell’audacia».
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