Gal Valcamonica, negato contributo da 6,7 milioni

L'ente che riunisce anche Sebino e Val di Scalve aveva vinto il finanziamento per realizzare vari progetti. Ma il Pirellone l'ha stoppato per un "cavillo".

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(red.) E’ una decisione che ha del clamoroso quella che riguarda il territorio della Valcamonica, Sebino e Val di Scalve. Entrambe sono riunite nel Gal (gruppo di azione locale) con cui promuovere progetti finanziabili tramite i vari enti pubblici, a partire dalla Regione. Il Gal in estate aveva ricevuto un contributo da 6,7 milioni di euro da parte del Pirellone nell’ambito di un piano di sviluppo locale.

Tradotto, i due territori tra Brescia e Bergamo, avevano lavorato per due anni per realizzare progetti e ambire alle iniziative regionali. E in effetti il contributo è arrivato. Ma a settembre il Pirellone ha chiesto al Gal di fondare una nuova società per poter gestire i finanziamenti. Situazione che in valle hanno raggiunto costituendo un ente vero e proprio. Ma nei giorni precedenti al 17 novembre, come scrive il Giornale di Brescia, è arrivata la doccia gelata. Il Gal non vedrà arrivare i 6,7 milioni di euro di cui aveva diritto. Il motivo? Sembra un vizio di forma legato a un cavillo contenuto nel regolamento europeo del 2013 e in fatto di decisioni.

Tra l’altro, una situazione identica ha riguardato anche la Valtrompia e la Valsassina. Cosa ha spinto il Pirellone alla marcia indietro? Sembra che i tre gruppi siano stati esclusi dal finanziamento dopo che altrettanti enti lombardi in estate avevano fatto ricorso, poi vinto, contro il Pirellone. Quindi, i soldi che sarebbero stati destinati al bresciano sembra debbano finire da altre parti. In Valcamonica e sul Sebino si dicono indignati della decisione, visto che nei progetti finanziati c’erano cittadini, associazioni, enti di volontariato e di altri settori. Cioé iniziative che potevano partire al momento dell’arrivo del denaro. A questo punto il Gal pensa a una sola cosa: fare ricorso per riavere quel contributo che gli spettava.

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