Pastori, per docente niente insegnamento

Una 32enne campana, con semiparesi al volto, "rifiutata" due volte dal dirigente dell'istituto agrario. Il caso segnalato da Bresciaoggi. Ministero indaga.

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(red.) E’ una storia di presunta discriminazione dietro la cattedra di scuola quella raccontata dal quotidiano napoletano Il Mattino e riportata dalle colonne di Bresciaoggi. La vicenda riguarda un’insegnante, Maria Erminia Maglio, 32 anni di Avellino, laureata in Produzione animale, abilitata per svolgere la professione di agronomo e per fare la docente negli istituti agrari. Ma ha un problema, più che altro una lieve disabilità, che consiste in una semiparesi dei muscoli del viso. Una situazione che non ha mai bloccato la giovane docente nel suo percorso, tranne che arrivando all’istituto superiore agrario Itas Pastori di Brescia.
La storia, raccontata dal padre della donna al quotidiano campano, rivela che la docente era arrivata a Brescia nel 2015 per compiere una supplenza temporanea. Ma il dirigente scolastico che, stando al giornale bresciano, non ha ancora fornito la sua versione dei fatti, avrebbe chiesto alla docente, vista la disabilità, se fosse stata in grado di insegnare. Per quel motivo le avrebbe chiesto di sottoporsi a una visita medica e “consigliandole”, sembra, di rinunciare all’insegnamento nella scuola. Così il padre avrebbe incontrato il dirigente manifestandogli come tutti gli altri istituti non avessero presentato alcun problema nei confronti dell’insegnante.
La 32enne, dopo aver compiuto la visita medica, viene considerata in grado e a dicembre riceve una nuova supplenza. Ma si sarebbe presentato di nuovo il problema e l’Asl l’aveva chiamata per quella situazione. Così la donna aveva rinunciato, ma il caso si è ripresentato a giugno. La docente si è candidata in Piemonte per l’insegnamento, ma i posti erano pochi e la Regione si accorpa alla Lombardia. Si ritrova così proprio con il preside della Pastori che guida la commissione. Test che, però, la 32enne non ha superato. Coincidenza? Intanto il caso, come scrive ancora Bresciaoggi, è stato presentato al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini che dovrebbe convocare l’insegnante e il dirigente dell’istituto agrario bresciano.

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