Peculato, “condanna per poliziotto”

(red.) Mercoledì 17 febbraio la Corte d’Assise del tribunale di Brescia ha ospitato un’udienza che vede accusato un agente della polizia giudiziaria della Locale di Brescia per peculato e truffa. Il pubblico ministero Valeria Bolici, che sostiene l’impianto accusatorio a carico del militare, ha chiesto una pena di 3 anni e sei mesi e 2 mila euro di multa. Il processo riguarda la serie di presunti episodi, tutti di notte, in cui l’agente in servizio avrebbe usato l’auto della polizia per motivi personali. Tra i testimoni dei presunti fatti ci sono i colleghi che dal 2011 lo avrebbero pedinato più volte scoprendo che, in quattordici casi, raggiungeva la zona industriale al confine con Castelmella, nel bresciano.
Ma nel momento in cui rientrava al comando, secondo gli stessi agenti, non depositava alcun materiale sulla propria attività delle ore precedenti perché si sarebbe mosso per questioni personali. Gli stessi colleghi, dopo la denuncia e su disposizione della procura di Brescia, avevano montato un dispositivo gps sotto l’auto generalmente usata dal poliziotto accusato. In questo modo tutti gli spostamenti sono stati registrati e posti all’attenzione della procura che ha formulato la richiesta di pena per l’imputato. Il processo è stato aggiornato a martedì 23 febbraio quando ci sarà spazio per la replica da parte della difesa e la sentenza.