Prostituzione minorile per “soldi facili”

Cinque ragazzi coinvolti e undici persone arrestate nell'inchiesta condotta dalla procura di Brescia. Prestazioni in cambio di pochi euro e regali.

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Cc(red.) Undici persone arrestate, una dodicesima che risulta irreperibile e cinque ragazzi, tutti dai 15 ai 17 anni, coinvolti nella vicenda. E’ il bilancio dettagliato dell’operazione condotta mercoledì 10 febbraio dai carabinieri di Brescia nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura locale per opera del pm Ambrogio Cassiani. L’accusa per le persone finite in manette è quella di prostituzione minorile che ha portato le forze dell’ordine a intervenire tra le province di Brescia, Bergamo, Milano, Monza e Brianza, Parma ed Emilia. Nella conferenza stampa di giovedì 11 febbraio in piazza Tebaldo Brusato, il comandante Giuseppe Spina ha elencato cosa avrebbe legato gli arrestati con i ragazzi. L’indagine era partita nel luglio del 2014 quando una madre aveva scoperto dei messaggi sospetti sul cellulare del proprio figlio, notando la seconda vita del minore.
Da qui era partita la segnalazione verso i carabinieri che hanno sentito il ragazzo e, tramite lui, sono arrivati anche ad altri quattro, tutti maschi minorenni, residenti nella bergamasca. I giovanissimi hanno confessato che la loro volontà era quella di “fare i soldi facili” proponendo prestazioni sessuali. I contatti sarebbero avvenuti prima sui social network e poi tramite Whatsapp per fissare gli appuntamenti. Chiedevano di essere pagati in anticipo e quando arrivavano sul posto, dopo aver ricevuto le somme, riuscivano anche a scappare. Gli incontri si svolgevano soprattutto nella bergamasca, tra un centro commerciale, il teatro e fuori da un cimitero, oltre alle abitazioni dei clienti. Tra gli arrestati ci sono anche un allenatore di calcio di una squadra giovanile, il parroco orobico di Solza don Diego Rota, sospeso dalla curia, un agente di polizia locale e una vecchia conoscenza per Brescia.
Si tratta di Claudio Tonoli, il 56enne già finito in manette per opera della polizia locale di Montichiari perché pretendeva di consumare rapporti sessuali con i minori nonostante avesse l’Hiv. Le prestazioni compiute con gli undici arrestati avrebbero consentito di ricevere fino a 100 euro e vari regali, tra biglietti per Gardaland, pasti al Mc Donald’s e ciondoli. Per quanto riguarda il sacerdote, è emerso come il 45enne avrebbe avvicinato due ragazzini dando loro poche decine di euro dopo le prestazioni. In un’occasione, gli avrebbe dato anche due cellulari da 400 euro in totale che i ragazzini avrebbero dovuto “pagare” compiendo vari rapporti con il prelato. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Brescia Alessandra Sabatucci è indicata la motivazione che ha portato agli arresti, tutti ai domiciliari.
I fermati sono proprio il sacerdote don Diego Rota, il 53enne agente di polizia locale Egidio Bosio di Albino, l’allenatore di calcio Cristian Zilli 42enne di Treviglio, Francesco Bellone 46enne di Muggiò (Monza). Poi Sergio Madureri 58enne di Parma, Renato Ernesto Messina 52enne di Vigevano, Pierluigi Rossi 49enne di Bergamo, Massimo Zoli 45enne di Milano, Ettore Tucci 40enne di Bergamo, Gerardo Morana 47enne di Cinisello Balsamo (Milano) e il bresciano Claudio Tonoli. Il comandante provinciale Giuseppe Spina ha colto l’occasione per invitare i genitori a controllare l’attività dei propri figli, indagando sui messaggi e sui social network.

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