Alto Garda, cinghiali: fuggono anche le mucche

Bestiame in calo sui pascoli del Parco dell’Alto Garda. Diverse le posizioni di Comunità montana, cacciatori e Ersaf su un problema che ha risvolti ambientali.

(red.) Anche le mucche sembrano non gradire la presenza dei cinghiali nel parco dell’Alto Garda. Gli anni scorsi, le mandrie bovine da carne che pascolavano allo stato brado erano un centinaio, divise in gruppi di una trentina che ruotavano sui pascoli sfruttandoli per alcune settimane. Lo scorso anno sono scese a 70, ed è quasi certo che nel 2013 non saranno più di 30, e si dovrà integrare la loro dieta con parecchio fieno.
L’idea delle vacche da carne al pascolo è venuta a Enzo Dallaglio che ha cercato di coniugare il recupero della montagna con l’economicità dei costi di allevamento, senza trascurare la qualità delle carni. L’allevatore di Calvisano ha messo in atto il suo progetto tra i boschi di Costa di Gargnano dove, negli anni migliori, nascevano fino a 90 vitelli da carne.
Mentre a livello istituzionale la questione dei cinghiali è dibattuta tra la Comunità montana, che ha scelto la via dell’eradicazione dei suidi, e i cacciatori, che difendono con determinazione il loro sport, nella controversia si è inserito un terzo soggetto: il mondo agricolo, che si è chiesto se il destino di quei boschi e di quei pascoli sia inesorabilmente da sacrificare all’abbandono e ad essere escluso dallo sfruttamento economico. A tal proposito, Enzo Dallaglio (cacciatore egli stesso) ha avviato una raccolta di firme tra tutti quelli che possiedono un campo di patate e se lo ritrova sistematicamente svuotato di tutto il raccolto, di chi ha un baitello ristrutturato e non può abitarlo, insomma, sta raccogliendo consensi da parte di chi ha a cuore l’ambiente. Sembrerebbe, ma non ci sono dati certi, che anche i caprioli siano drasticamente diminuiti e, secondo altre fonti, sarebbe seriamente a rischio la produzione del formaggio Tombea, autentica prelibatezza della cucina bresciana.
Ma torniamo alle mucche, perché scappano al piano? Non certo perché hanno paura dei cinghiali. Scappano perché non hanno più pascolo. Infatti, i branchi di cinghiali rivoltano sistematicamente le zolle del pascolo alla ricerca di vermi e radici. E proprio i pascoli migliori, più umidi e morbidi, che tra pochi giorni (con l’arrivo della primavera) dovrebbero dare erba fresca, sono i preferiti dei cinghiali per grufolare e ribaltare le zolle.
Anche la tutela della natura è a rischio. Nella zona della Comunità montana ci sono aree protette per uccelli di interesse europeo la cui sorte potrebbe essere messa a rischio. Il presidente della Comunità montana, nonché sindaco di Valvestino, Davide Pace. Ha aggiunto un elemento di forte preoccupazione, sostenendo che la massiccia e incontrollata presenza di cinghiali potrebbe essere un grave danno anche per il turismo. Per tutti questi motivi, Pace ha scelto di revocare l’indicazione del suo predecessore che aveva indicato alla Regione la zona dell’Alto Garda come compatibile con la presenza dei cinghiali.
Se la Regione, nella delibera che sta per assumere, colorerà di rosso la zona dell’Alto Garda, la scelta non sarà tra avere pochi o tanti cinghiali, ma la scelta sarà quella della presenza “tendente a zero”. Ovviamente i cacciatori, convinti che la caccia sia ancora il modo migliore per contenere la proliferazione della specie, sono scesi sul piede di guerra. La questione è di numeri e di conformazione del territorio, infatti, come hanno obiettato le vittime delle razzie dei cinghiali, i 500 capi abbattuti nel 2012 hanno alleviato ben poco il problema.
La avversata delibera della Comunità montana prevede che si proceda all’abbattimento anche in zone dove la caccia è vietata. Proprio per questo, Bruna Comini. Dirigente dell’Ersaf (dove la caccia è probita) si è detta terrorizzata dal fatto che si parli di caccia in deroga o caccia di selezione. L’ente regionale il Parco istituiranno, se questa sarà la decisione definitiva, dei punti di sparo con la presenza di personale addestrato che potrà utilizzare solo armi a canna rigata e possibilmente proiettili senza piombo.

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