Ucciso per il parcheggio: “Non fu trascinato”

Depositata in Procura la perizia medico-legale sulla morte di Guido Gremmi, il 76enne investito a Cremona un anno fa da Angelo Pelucchi, imprenditore bresciano.

(red.) E’ passato quasi un anno dalla morte di Guido Gremmi, il pensionato di 76 anni travolto e ucciso in via Capra a Cremona dal Suv guidato dall’imprenditore bresciano Angelo Pelucchi, 73 anni, dopo una lite per il parcheggio per disabili. Pelucchi fuggì subito dopo l’investimento e si costituì alle forze dell’ordine il giorno successivo all’incidente e da allora agli arresti domiciliari a Bassano Bresciano.
In Procura è stata depositata la consulenza medico-legale che ha stabilito le cause del decesso dell’uomo.
Nelle quattordici pagine della sua relazione, Margherita Fornaciari ha concluso che a causare il decesso di Gremmi, avvenuto nel pomeriggio del 19 novembre del 2011, sono stati i traumi al torace e al capo, conseguenti all’urto contro l’Audi Q5 di colore nero alla cui guida vi era Pelucchi.
Dopo l’urto, il corpo di Gremmi finì sul cofano prima di cadere a terra, ma, secondo il medico legale, non ci sarebbe stato né trascinamento nè arrotamento del corpo. Il pensionato morì praticamente sul colpo.
La perizia, non avendo rilevato segni di trascinamento sul corpo della vittima, potrebbe attenuare l´impatto giudiziario della dinamica dell´investimento da parte dell’imprenditore 73enne che è indagato per omicidio volontario.

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