Rogo a fantoccio Salvini, autori sentiti in questura

Il Gruppo de Noalter ha cercato di chiarire la sua posizione ieri parlando con la Digos. Il loro riferimento - hanno detto - era bruciare il razzismo.

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(red.) Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 3 aprile, una decina di rappresentanti che fanno parte del “Gruppo de Noalter” sono stati sentiti in questura a Brescia, da parte della Digos, per il rogo, al Carmine, a un fantoccio somigliante al ministro dell’Interno Matteo Salvini alla fine di marzo nel giovedì grasso. Nessuno è indagato e hanno ricevuto un invito informale a presentarsi, andando in via Botticelli senza la necessità di avvocati.

Hanno voluto chiarire la loro intenzione, cioé quella di dare fuoco al razzismo. Lo hanno spiegato attraverso una dichiarazione scritta in cui si sono assunti le responsabilità, ma sottolineando anche il fatto che il tema di quel rogo alla vecchia non era il leader della Lega, ma anche l’istigazione al razzismo. Quello di ieri, insomma, potrebbe essere stato un chiarimento con cui concludere la vicenda che ha fatto parlare anche a livello nazionale.

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