Tubercolosi, se ne parla con i Medici senza frontiere

(red.) Il 4 aprile a Brescia, si tiene il convegno scientifico “Attualità e prospettive sulla tubercolosi: da oggi al 2035”, organizzato da Medici Senza Frontiere e dal Centro Collaboratore OMS per “TB/HIV collaborative activities and for the TB elimination strategy” della Clinica di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università di Brescia (ore 14.30, aula F di Medicina e Chirurgia, viale Europa 11, Brescia).
Un convegno per riflettere sul futuro della lotta a questa malattia che ancora oggi colpisce 8 milioni di persone in tutto il mondo tanto da essere seconda soltanto all’HIV tra le malattie infettive letali.
Relatori del convegno: Carole Zen Ruffinen, MSF internazionale, Mario Raviglione (OMS), Maria Grazia Pompa (Ministero della Salute), Alberto Matteelli (OMS), Daniela Cirillo (IRCCS Ospedale San Raffaele Milano). Introdurranno il convegno Stella Egidi, responsabile medico di Medici Senza Frontiere e Francesco Castelli, Direttore della Clinica di Malattie Infettive e Tropicali di Brescia.
Il convegno farà il punto della situazione globale dell’epidemia, illustrerà le nuove strategie messe in campo dall’OMS per lottare contro la malattia, discuterà la situazione italiana e le politiche nazionali di controllo e i più recenti sviluppi della ricerca in tema di diagnostica e terapia. Si soffermerà, inoltre, sulle peculiarità della tubercolosi multiresistente, nuova minaccia mondiale contro la quale si dispone attualmente di strumenti di controllo e cura poco efficaci.
A questo proposito, in occasione della giornata mondiale contro la tubercolosi, celebrata il 24 marzo scorso, MSF ha lanciato un nuovo rapporto sulla diffusione tubercolosi resistente ai farmaci e il Manifesto “Curami, salvami” (www.msf.it/TBmanifesto) una petizione on line per chiedere urgenti miglioramenti nelle cure di malattia che rappresenta una nuova emergenza per la salute globale. Le firme raccolte verranno consegnate all’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a fine maggio, che dovrà discutere i prossimi passi nella risposta globale alla tubercolosi.
«La diffusione della tubercolosi multi-resistente è un problema di tutti e richiede un’immediata risposta internazionale» ha detto Stella Egidi, Responsabile Medico di MSF. «Oggi abbiamo un’opportunità storica: per la prima volta dopo 50 anni, abbiamo nuovi farmaci che si affacciano sul mercato mondiale, ma dobbiamo agire in fretta se vogliamo rovesciare le sorti dell’epidemia. Medici Senza Frontiere chiede le firme di medici, pazienti e cittadini in tutto il mondo. Dobbiamo far sentire la nostra voce per ottenere terapie più efficaci, salvare più vite e arginare questa malattia letale».
La tubercolosi non è una malattia così lontana. Un terzo della popolazione mondiale, circa 2 miliardi di persone, è portatore della forma latente dell’infezione, e circa il 10% di loro sviluppa la malattia in forma attiva nell’arco della propria vita. MSF cura pazienti colpiti da tubercolosi in decine di paesi, come Armenia, Uzbekistan, Ucraina, India, Myanmar, Sud Africa, Swaziland, Lesotho.
In Italia si contano ogni anno circa 7,5 nuovi casi ogni 100.000 persone, soprattutto nelle grandi città, con il 25% dei casi tra Roma e Milano e la Lombardia tra le regioni più colpite. I casi riguardano al 50% italiani – per lo più anziani che hanno contratto la malattia latente da giovani ma la sviluppano ora per indebolimento delle difese immunitarie, terapie croniche o alimentazione carente – e al 50% immigrati – per lo più tra i 25-50 anni, che sviluppano la malattia soprattutto a causa di condizioni precarie di vita, scarsa alimentazione, condizioni di stress. Nel corso del 2013, MSF ha collaborato con le autorità competenti per migliorare la diagnosi ed il trattamento della Tubercolosi all’interno dei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) garantendo lo screening di 3733 persone e la formazione del personale che lavora nei centri.
Per info sul convegno: www.medicisenzafrontiere.it 06 88806171.

 

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