Rientrati a Brescia i “caschi bianchi” del volontariato

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(red.) Sono rientrati dal Sud America e dall’Africa i dieci volontari in servizio civile inviati all’estero da quattro Ong bresciane. Scaip, SVI, Medicus Mundi Italia e Fondazione Tovini hanno favorito l’esperienza di un anno di servizio civile volontario nell’ambito del progetto “Caschi bianchi: interventi umanitari in aree di crisi”.
Il 30 e 31 gennaio 2013 in tutta Italia si sono svolti i corsi di formazione di fine attività per i volontari al rientro dal servizio civile: un’occasione per rielaborare l’esperienza all’estero e fare il punto sulla crescita personale e professionale ottenute.
Da 35 anni la Focsiv (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), attraverso le Ong affiliate, realizza il sogno di molti giovani di potersi recare in Paesi lontani, problematici e spesso molto poveri. Attraverso una rete di risorse presenti nel Sud del mondo i volontari possono fare esperienza in tutta sicurezza, guidati e stimolati ad intervenire nella costruzione di un processo di pace.
Le aree scelte dal progetto “Caschi bianchi” – Brasile, Burkina Faso, Ecuador e Mozambico – sono spesso teatro di crisi e conflitti, che spaziano dalle guerre alle tensioni socio-culturali. Il più delle volte le problematiche si diffondono a causa della povertà, del mancato riconoscimento dei diritti umani di base o come conseguenza dell’esclusione di alcune comunità dalla vita democratica. I volontari portano con sé la propria testimonianza sapendo di avere di fronte culture “altre”, sempre degne di rispetto, convinti dell’idea che una commistione di mondi diversi possa andare a beneficio di tutti. Una prospettiva di negoziazione e di mediazione che favoriscono l’apertura e lo scambio.
Dopo un’adeguata preparazione, nel marzo dello scorso anno, sono partiti 10 ragazzi che per circa undici mesi hanno prestato il proprio tempo per varie attività, a seconda dell’esperienza scolastica e della formazione professionale di ciascuno: dall’animazione dei bambini allo screening e alla cura dei casi di malnutrizione severa acuta, dai progetti educativi o ambientali alle terapie fisiche per bambini paraplegici. Il periodo trascorso nella cooperazione internazionale è un banco di prova per arricchire il curriculum, assieme alla coscienza, di competenze professionali altamente formative, utili per il lavoro al rientro in Italia.
I due giorni di incontro con i volontari sono stati presieduti da formatori e psicologi che offrono un supporto per rielaborare l’anno vissuto a stretto contatto con realtà difficili. Uno spazio di confronto in cui ognuno ha potuto raccontare le emozioni provate e si è fatto testimone di un progetto ampio e condiviso.
Un ulteriore piano che le Ong bresciane Scaip, SVI, Medicus Mundi Italia e Fondazione Tovini hanno aggiunto nella costruzione della pace nel mondo e la diffusione di una cultura dell’inclusione.
I volontari bresciani dello Scaip sono: Marcello Filippini, rientrato da Mocodoene ( Mozambico) dove ha avuto modo di prestare la sua opera nell’animazione con i giovani locali ed ha affiancato gli operatori della missione nei molteplici lavori quotidiani garantendo un valido supporto logistico al buon funzionamento di tutte le attività; Andrea Corti, da Pacotì (Fortaleza-Brasile), ha operato in un progetto con finalità educative a sostegno dei minori in situazione di disagio nel centro di Pacotì (Fortaleza)., tenendo corsi di fotografia e arte figurativa.
Per lo Svi Gabriella Cavalli, in missione a Santa Luzia do Parà, in Brasile, dove ha operato in un progetto con finalità educative ed ambientali presso alcune comunità rurali amazzoniche occupandosi sia di una scuola agraria che di un lavoro di formazione e organizzazione con una rete di 28 piccole associazioni locali.
Per Fondazione Tovini la bresciana Cristina Scuderi (Maxixe – Mozambico) che ha collaborato con l’UNISAF di Maxixe  per garantire lezioni di italiano e di filosofia, organizzando anche attività interculturali.

 

 

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