Goletta dei laghi: acqua del Sebino ok, migliora il Garda bresciano

Ripercorsi i risultati di 125 punti campionati in 40 laghi italiani. I rilevamenti di Salò, di Padenghe sul Garda e della foce del Torrente Toscolano risultano entro i limiti, a differenza dell'anno scorso in cui erano risultati inquinati o fortemente inquinati.

Brescia. Trentatré punti di campionamento, uno in più del 2022, con un sostanziale calo dei punti inquinati, da diciassette a dieci. Questi i dati di Goletta dei Laghi 2023 in Lombardia, nel giorno del riepilogo nazionale della campagna di Legambiente a Roma, che ha ripercorso i risultati di 125 punti campionati in 40 laghi italiani, con il 23% dei campioni oltre i limiti di legge (29 su 125).
È dal 2006 che Legambiente Lombardia tiene sotto controllo la salubrità delle acque lacustri lombarde, un esempio di Citizen Science che coinvolge tecnici e volontari ma anche le amministrazioni e le comunità locali. Goletta è quindi una base dati ormai stabile, che permette di verificare la stessa criticità ricorrente nel corso di quasi un ventennio: è la mancata depurazione a costituire la più seria minaccia per la salute delle acque e delle comunità.
Emblematico il caso del Lago Maggiore, con i torrenti Boesio (Laveno Mombello), Bardello (Brebbia) e AcquaNegra (Ispra) in provincia di Varese, acque provenienti dai comuni dell’entroterra, per le quali anche le nostre analisi leggono una situazione di contaminazione almeno dal 2010.
Ma non mancano i segnali positivi: i rilevamenti di Salò, di Padenghe sul Garda e della foce del Torrente Toscolano, nel Bresciano, risultano entro i limiti, a differenza dell’anno scorso in cui erano risultati inquinati o fortemente inquinati.

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«I casi in cui la mancata depurazione continua a pesare in modo inequivocabile sono un richiamo forte ai Sindaci e a Regione Lombardia – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. – Le pressioni a cui sono sottoposte le nostre acque sono molte: dalla crisi climatica alla mancata depurazione, alla pressione turistica. Occorre mettere velocemente mano al capitale blu della nostra regione con politiche lungimiranti, integrate e di sistema, per evitare di trovarsi in uno stato di costante emergenza».
A peggiorare il quadro c’è poi il dato della carenza idrica, che da ormai quasi due anni ha visto dimezzare il volume, impedendo il mantenimento del livello e il ricambio delle acque: dal primo gennaio 2022 fino ad oggi, secondo i dati degli enti regolatori, i quattro grandi laghi lombardi hanno ricevuto apporti idrici pari a 13,9 miliardi di m3, contro un dato storico atteso pari a 27,8 miliardi di m3. In altre parole, nei laghi, nel corso dei trascorsi 20 mesi, è fluito solo il 50% delle acque che normalmente li alimentano.

I sei punti sottoposti a campionamento sulle sponde del lago d’Iseo sono tutti risultati entro i limiti di legge, compresa la foce del fiume Oglio a Costa Volpino (Bergamo), che lo scorso anno risultava inquinata; bene quindi in provincia di Bergamo il punto campionato alla foce del torrente Borlezza a Castro e il canale presso la spiaggia “Bar delle Rose” a Costa Volpino; in provincia di Brescia, il punto campionato di fronte alla foce del torrente Calchere a Sulzano, quello a lago presso lo scarico del pontile nord (altezza sfera alta tensione) a Monte Isola e il punto presso lo sfioratore del Comune nel canale industriale in Darsena a Pisogne.

Sul Garda sono stati prelevati 13 campioni, di cui 7 in Lombardia e 6 in Veneto. Sulle sponde lombarde del lago risulta ‘fortemente inquinata’ la foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione (Brescia), monitorato per il secondo anno. ‘Inquinato’ il nuovo punto di campionamento di Toscolano Maderno, sempre sulla sponda bresciana del Benaco, presso la foce del rio Lefà, monitorato per la prima volta. Bene località Maratona e Oasi San Francesco del Garda a Desenzano, Le Rive a Salò, Porto a Padenghe sul Garda, Roina a Toscolano Maderno, tutte in provincia di Brescia.
Riassumendo, delle dieci località lombarde sopra i limiti Goletta dei Laghi ha classificato cinque come ‘inquinate’ (Enterococchi Intestinali > 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml) e altrettante come ‘fortemente inquinate’ (Enterococchi Intestinali > 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 2000UFC/100ml).

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