Adamello, il ghiacciaio destinato a scomparire entro la fine del secolo

E' quanto emerso dalla quinta spedizione "Climbing for Climate". La superficie del ghiacciaio, che nell’agosto 2007 misurava 15.7 km2, nell’agosto 2022 si è ridotta a 13.1 km2, con un ritiro dell’11% ogni dieci anni, mentre le temperature cresceranno fino a 6°C determinandone la definitiva sparizione.

Adamello. Non sono buone notizie, sebbene non inattese, quelle che provengono dal ghiacciaio dell’Adamello dove si è appena conclusa, lunedì 31 luglio, la spedizione dell’Università degli Studi di Brescia e degli atenei della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS), insieme alla sezione bresciana del Club alpino italiano, Legambiente, Comitato Glaciologico Italiano e Club Alpino Italiano per la quinta edizione del “Climbing for Climate”.
L’obiettivo era quello di aggiornare al 2023 il monitoraggio dell’avanzamento della fusione e lanciare un appello ai cittadini e alle Istituzioni per potenziare il contrasto alla crisi climatica, alla crisi ecologica e alla perdita di biodiversità, con particolare riferimento agli ambienti alpini e montani.

In base ai modelli matematici sviluppati dai ricercatori, a rilievi glaciologici e alle proiezioni dei modelli climatici globali, si prevede che il Ghiacciaio dell’Adamello, il più grande ghiacciaio italiano, scomparirà del tutto entro la fine del secolo, per effetto del riscaldamento globale.  La superficie del ghiacciaio, che nell’agosto 2007 misurava 15.7 km2, nell’agosto 2022 si è ridotta a 13.1 km2, con un ritiro dell’11% ogni dieci anni.
Si è formato un nuovo lago che potrebbe venire denominato “Lago Nuovissimo”.
Le temperature dell’aria presso la diga di Pantano d’Avio, ai piedi del Monte Adamello sul versante lombardo, sono aumentate di circa 0.4°C ogni dieci anni e toccheranno i tre gradi centigradi entro il 2050 e tra tre e sei gradi alla fine del secolo, determinando così la scomparsa del Ghiacciaio dell’Adamello.

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