Monte Maddalena, nascerà l’associazione fondiaria per gestire il bosco

L'iniziativa del comune di Brescia punta al coinvolgimento dei proprietari privati che possiedono la maggior parte della montagna cittadina. Si inizia con una dotazione di 238 mila euro per i primi interventi.

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Brescia. La giunta comunale ha approvato le bozze dello statuto e dell’atto costitutivo dell’Associazione Fondiaria Monte Maddalena che saranno proposte al consiglio comunale.
Gran parte del Monte Maddalena è di proprietà privata e dunque non gestibile direttamente dal Comune o dal Parco delle Colline Bresciane. Diversamente rispetto alla media regionale e nazionale, la superficie privata non è frammentata e vi è un numero relativamente contenuto di grandi proprietari, tra cui diverse società. Pur avendo grandi superfici a disposizione, i proprietari privati non hanno comunque attuato, negli anni, significativi interventi di gestione dei propri boschi, oggi sostanzialmente abbandonati.
L’associazione fondiaria, della quale possono far parte soggetti pubblici e privati, rappresenta uno strumento concreto per coinvolgere i privati nella gestione del bosco in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica, cercando così di ovviare all’abbandono dei boschi.
L’associazione non avrà fini di lucro e raggrupperà i proprietari – o gli aventi diritto – dei terreni agricoli, boschivi o pastorali del Monte Maddalena e del Colle di San Giuseppe che ricadono all’interno del territorio comunale, nel perimetro del Parco delle Colline. Questa realtà consentirà di attivare una gestione dei terreni di tipo collettivo, in grado di ottimizzare il rendimento e aumentare la sicurezza idrogeologica, geomorfologica, contro gli incendi e le avversità di tipo fitosanitario.
Grazie al bando sulla strategia di transizione climatica “Un filo naturale”, per questo progetto sono disponibili 238mila euro da impiegare per la costituzione dell’associazione fondiaria, per la redazione del piano di gestione e per attuare i primi interventi di miglioramento forestale sui terreni di privati che aderiranno. È una sfida che il Comune ha deciso di cogliere per investire con lungimiranza sul patrimonio boschivo e per realizzare opere di manutenzione in grado di ridurre i rischi di dissesto idrogeologico e di incendio boschivo in una logica di cooperazione tra pubblico e privato.

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